Madonna col Bambino in trono tra i santi Gaudenzio e Columato. Madonna col Bambino in trono tra i santi Gaudenzio e Columato

dipinto, 1482 - 1482

Pala centinata, con cornice

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • LOCALIZZAZIONE Museo nazionale d'arte medievale e moderna
  • INDIRIZZO via San Lorentino, 8, Arezzo (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pala centinata si trovava nella cappella dedicata a San Bernardino nel Santuario di Santa Maria delle Grazie, dove rimase fino al 1868 per entrare poi a far parte della collezione del Museo (insieme alla Madonna della Misericordia di Neri di Bicci). Il dipinto, eseguito da un allievo di Piero della Francesca, è ricco di citazioni del maestro, vedi la decorazione marmorea del trono e il motivo dell'aureola che riflette sulla testa della Vergine, derivanti dal polittico di Perugia, e il gruppo centrale, che discende dalla pala di Brera (anche se Salmi lo ha giudicato uno dei lavori peggiori eseguiti da Lorentino d'Andrea; in effetti qui la fedeltà agli insegnamenti pierfrancescani è un po' sommaria). Il "San Gaudenzio" è esemplato sulla figura del "Sant'Agostino" di Lisbona, anche se Lorentino diversifica le storie del bordo del piviale sostituendole con gli "Episodi della vita della Vergine"; il gruppo degli angeli invece dipende da quello della "Natività" di Londra. In questa tavola l'artista si rivela un po' impacciato e non raggiunge il livello qualitativo dimostrato ad esempio nella "Vergine in trono" affrescata nel palazzo comunale di Arezzo nel 1481, in cui è sicuramente meno evidente la dipendenza col maestro (ragionamento valido anche per gli affreschi dipinti nella cappella dedicata a Sant'Antonio in San Francesco ad Arezzo, datati 1480). Questa tavola è da affiancare ad affreschi quali la "Crocifissione", la "Madonna della Misericordia" e le "Storie della vita di San Bernardino" conservate nella cappella Carbonati sempre nella chiesa di San Francesco ad Arezzo e datati 1463; qui è decisamente più evidente la fedeltà ai modelli di Piero della Francesca. Gli affreschi in san Francesco costituiscono la prima opera documentata dell'artista aretino e la data è un termine ante quem per il polittico di Sansepolcro di Piero della Francesca, dal quale sono copiate le due scene principali. Questa, insieme alla sopra citata pala di Neri di Bicci, si lega alla tradizione ed al culto locale; la predella riecheggia lo stile di Neri di Bicci, da lui infatti riprende il motivo delle candelabre per dividere le scene, usate precedentemente nella predella della pala con l'"Incoronazione della Vergine", eseguita da Neri per il convento di San Francesco a Montecarlo presso San Giovanni Valdarno e databile a cavallo del sesto-settimo decennio del secolo (Nel raggio di Piero, 1992; Baldini, 2004)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900259229
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2012
    2016
  • ISCRIZIONI Pedana del trono - MCCCCLXXXII - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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