Disputa di Santa Caterina d'Alessandria. disputa di Santa Caterina d'Alessandria con i filosofi

dipinto,

Dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Senese
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Bruni-Ciocchi
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavoletta insieme con quella esaminata nella scheda NCTN 00259158 faceva probabilmente parte di una predella con "Storie di Santa Caterina d'Alessandria" da riferirsi, come ha affermato il Procacci, ad una pala il cui soggetto poteva essere lo "Sposalizio Mistico della Santa". Secondo studioso le due tavole possono essere collocate nell'ambito della pittura senese dei primi anni del XVI secolo e in particolare possono essere attribuite a Vincenzo Tamagni (1492-1530), la cui mano può essere riconosciuta "in certi aspetti di gradito narrativismo". Come seconda ipotesi il Procacci ha proposto il nome di Andrea del Brescianino (notizie dal 1506 al 1525), artista che meglio del Tamagni può essere considerato l'autore delle due tavole in questione. Alcune considerazioni stilistiche formulabili a riguardo di certi confronti con opere del Brescianino confermano l'attribuzione a quest'ultimo dei due dipinti Salmi, che presentano numerose somiglianze, in particolare nella tipologia dei volti, con l'"Incoronazione della Vergine" della chiesa senese di San Paolo eseguita dal Brescianino nel 1520 e con gli affreschi romani della Sala delle Prospettive della Farnesina dipinti dal Nostro come aiuto di Baldassarre Peruzzi. Una somiglianza molto diretta è offerta dal confronto tra il volto dell'Imperatore Massenzio della seconda tavoletta (vedi scheda NCTR 00259158) e quello di san Girolamo della tavola con la "Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista e Girolamo" che il Brescianino dipinse per la chiesa di San Lorenzo a Bibbiano. Nelle due tavole aretine anche la figura della Santa presenta elementi di confronto con altre opere dell'artista senese; essa, in particolare nel volto e nella tipologia del panneggio schiacciato che caratterizza il mantello, può essere messa in relazione con il dipinto raffigurante la "Fortuna" del Brescianino. Nel modo di rendere i panneggi il manto della Santa, come quello della figura maschile, che nella seconda tavoletta Salmi è post a fianco dell'imperatore, sono da mettere in riferimento con un altro dipinto del Brescianino, esattamente con il "Matrimonio della Vergine" (New York- Coll. Pop Hennessy). Le considerazioni formulate fino a questo momento permettono quindi di assegnare la paternità delle due piccole tavole aretine al pittore suddetto, artista di formazione senese non estraneo però agli influssi fiorentini di Fra Bartolomeo, Andrea del Sarto, Raffaello, nonché del Puligo e del Sogliano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900259157
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna - Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE