Teste di frati

capitello, 1325 - 1349

Capitello

  • OGGETTO capitello
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Di Balduccio (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Di provenienza ignota, il capitello entra in Camposanto probabilmente tra il 1816 e il 1829, trovando collocazione nel corridoio nord, sotto l'affre sco con la "Storia di Agar e Abramo", come base di un torso classico, sopra il sarcofago XVIII (C 6 est., v. foto Alinari 8794, AFOP 130). Rimasto per lungo tempo nei depositi della Primaziale, è stato esposto nel 1992 al la mostra sarzanese Niveo de Marmore. Citato genericamente da Papini come opera di scuola pisana del XIV secolo e per il resto non considerato dalla storiografia, il capitello è stato presentato dallo scrivente alla mostra Niveo de Marmore (SARZANA 1992) come possibile frammento del distrutto chiostro della chiesa pisana di S. Caterina, per la somiglianza di dimensioni e struttura con il capitello con teste (09/00235683), attribuito a Giovanni di Balduccio, che da quello sicuramente proviene. Il restauro, completato successivamente alla redazione del catalogo sarzanese, ha reso molto più evidenti e leggibili i legami di stile con Giovanni di Balduccio, che prima apparivano più attenuati e incerti, al punto di poter ora pensare ad una effettiva esecuzione del pezzo nella bottega del maestro pisano, ad un a cronologia anteriore di qualche anno rispetto a quella già indicata, e d a rafforzare 1'ipotesi circa la pertinenza originaria. Saremmo quindi di fronte al terzo capitello proveniente da quell'importante complesso, da aggiungere al capitello con teste (09/00235683) e al capitello con gli Evangelisti conservato a Francoforte, entrambi riconosciuti da Seidel. Si deve inoltre rilevare la vicinanza esistente fra quest'opera e un capitello di analoga struttura, ma con otto teste femminili, reimpiegato all'inizio dell'Ottocento in una delle due edicole neogotiche poste all'ingresso del parco di villa Prini a Pontasserchio. Questo piccolo complesso architettonico, recentemente segnalato da Emilio Tolaini, comprende altri undici capitelli foliati, non tutti di uguale disegno, alcuni dei quali sembrano però collegabili a quello figurato. Almeno per quest'ultimo ci sembra di poter concordare sull'attribuzione a Giovanni di Balduccio già avanzata da Tolaini (com. scritta alla Sopr. BAAAS di Pisa), o quantomeno alla sua "taglia", come indica anche la particolare tecnica di realizzazione dell'iride degli occhi con inserti in piombo, verificabile anche nei capitelli pisani (09/00235683, 09/00235685), e tipica delle produzioni balduccesche
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235685
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale di San Matteo - Pisa
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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