pluteo di Rainaldo (secondo quarto sec. XII)

pluteo 1125 - 1149
Rainaldo (notizie Sec. Xii)
notizie sec. XII

Pluteo

  • OGGETTO pluteo
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • ATTRIBUZIONI Rainaldo (notizie Sec. Xii)
  • LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I tre plutei furono trasportati in Camposanto molto probabilmente nel1810, in concomitanza con l'arrivo del fregio con delfini [09/00235581].Lasinio li murò, con un quarto pluteo [09/00235596], nella galleria Sud,all'inizi o della collezione, subito dopo l'ingresso, vicino all'Ercole.Con la risis temazione di questo tratto della galleria (1909-13), iquattro plutei furon o smurati e portati nella galleria Nord, nei pressidell'architrave di S. S ilvestro [09/00235594]; i tre in esame finironodopo l'architrave, sotto l' affresco con l'"Ebrezza di Noé", dove, inprecedenza, si trovavano due bass orilievi quattrocenteschi [09/00235704],[09/00235733] e la Madonna 'del co lloquio' [09/00235693]. Nel 1935, lelastre furono trasferite al Museo dell 'Opera (Sala del Grifo), nelPalazzo dell'Opera (CARLI 1935a). Nel dopoguer ra, i rilievi furonoriportati in Camposanto (tra 1959 e '63), nella parete Est del Salonedegli affreschi (FELICI 1963). Di qui furono trasferiti, ne l 1986,all'attuale Museo dell'Opera, nelle sala delle sculture romaniche d elduomo pisano. La lastra (in due pezzi) con tre formelle fu presa daLasin io dai magazzini dell'Opera. La provenienza del complesso diformelle super stiti (oggi divise tra l'altare del Battistero e il Museodell'Opera del Du omo) dalla cattedrale è attestata dalla tradizione,raccolta sia da DA MORR ONA 1812 che da LASINIO 1831 ed altri, che livoleva utilizzati per gli alt ari del duomo. Non sappiamo però quando essefurono tolte dalla collocazion e originaria; o quando fu smantellato ilpulpito di Guglielmo per far posto a quello di Giovanni (1310) oppure,più probabilmente, quando ci furono i restauri post-incendio del 1595,che provocarono la rimozione completa del recinto presbiteriale, rifattoda Cosimo Cioli. I tre plutei, in origine sc olpiti in un'unica lastra,oggi si presentano divisi in due pezzi, tagliati forse quando furonosmontati; sono in discrete condizioni di conservazione , con la superficiescultorea perfettamente leggibile. Presentano una corni ce digradante checorre lungo i bordi, composta di elementi vegetali fittam enteintrecciati: in quello a sinistra si nota uno stelo centrale che forma ,ad intervalli regolari, nodi intricati, con le foglie sull'asse, lunghe e distese a mo' di lancia; in quello centrale, gli steli, cui sonoattaccate piccole foglie trapanate, si svolgono disordinatamente, conforme vagamente circolari; quello di destra presenta lo schema piùregolare, con una serie di racemi circolari che contengono una coppia difoglie e, al centro, un g rappolo d'uva allungato; al centro della cornicesuperiore, due uccelli, si mmetrici, di cui è visibile una lunga ala e latesta girata sicché con il b ecco si mordono sul dorso. Non c'èseparazione tra cornice, fondo ed elemen to centrale ma tutto risultafinemente intagliato senza spazi vuoti; lo ste sso tipo di intreccipresenti sulla cornice si ripetono sul resto della for mella, determinandouna sottile diversificazione tra le formelle (sul fondo , incorrispondenza degli angoli notiamo micro-teste, di uomini o animali,d alle cui bocche spuntano i racemi). La composizione di quello di destrapre senta tre figure racchiuse nel medaglione centrale (dal bordoscheggiato); al centro, un personaggio, frontale, sta su una sedia (dicui si vede parte dello schienale, con intagli triangolari); indossa unalunga veste (da cui spuntano i piccoli piedi) con il mantello sullespalle che ricade dal brac cio sinistro; la capigliatura è a grossiboccoli forati e il volto rugoso c i indica che si tratta di un vecchio,nella mano sinistra stringe in pugno un piccolo oggetto, a mo' discettro, e tiene la destra alzata che spunta d all'abito con le dita in ungesto che sembra di benedizione; lo affiancano due figure, con lunghetuniche, inginocchiate; hanno il corpo di profilo e la testa inclinatarivolta al personaggio seduto posto più in alto, entramb i con le manigiunte; si diversificano perché quella di destra reca un velo in testa,mentre l'altro ha una sottile barba; dai pochi elementi comprens ibilisembra di una cerimonia di investitura-benedizione; la composizioneri corda, nella figura centrale seduta e più grande e in quelle lateralipiù p iccole, i dittici consolari tardoantichi, cui rimanda anchel'oggetto tenut o in mano dall'anziano, di forma analoga alla 'mappa' deiconsoli. Nell'alt ro pluteo figurato, troviamo una rappresentazione piùcomplessa: al centro un medaglione circolare che comprende interamente ilbusto di un angelo nim bato e le ali strozzate, adagiato su un cespo diacanto, i cui steli si avv inghiano intorno alle mani della figura,tenendole bloccate e le foglie si spandono sul torace; nella fasciaesterna dal bordo ottagonale, dal fondo a racemi con grappoli d'uva, siallungano alternativamente dai vertici: quat tro busti, con tunicheannodate all'antica, in alternanza con fibule sulle spalle o a fasceintrecciate e quattro avambracci, (prosegue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900235595
  • NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00235595
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1993
    2006
    2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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