Madonna con Bambino

dipinto, 1320 - 1320

Soggetti sacri. Personaggi: Madonna; Bambino Gesú. Abbigliamento: all'antica: velo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
    ORO
  • MISURE Altezza: 60 cm
    Larghezza: 38.3 cm
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di San Torpè (notizie 1295-1335)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO Piazzale degli Uffizi, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iscrizione ottocentesca sul retro della tavola assegna l'opera al mitico Andrea Tafi e ricorda che nel maggio 1843 fu esposta "alla pubblica Venerazione" nella cappella di S. Andrea del conservatorio di S. Pietro. Monica Bietti (1984) ritiene di poter identificare il conservatorio suddetto con quello nuovamente edificato a Volterra nel 1710 accanto alla chiesa di San Pietro in Selci. Se l'ipotesi risultasse valida avremmo la sicurezza che nel 1843 l'anconetta si trovava a Volterra; non è però altrettanto facile stabilire se quella fosse fin dall'origine la collocazione del dipinto. Altrettanto sconosciuta è la documentazione relativa alla data ed alla circostanza del trasferimento della tavola in Germania dove fu recuperata per merito di Siviero. L'opera infatti potrebbe anche essere pervenuta al conservatorio in un secondo tempo, forse come dono di un'allieva e, d'altra parte, essere stata allontanata da Volterra già in seguito alle soppressioni religiose. Pubblicata da Roberto Longhi nel 1962 l'opera fu riferita, con una datazione entro il 1320, al Maestro di San Torpé il cui "corpus" fu riunito per la prima volta nel 1937 dalla Sandberg Vavalá la quale, traendo il nome del pittore dal Santo titolare di una chiesetta pisana, aveva voluto sganciare la pala eponima dalla figura, anch'essa immaginaria, proposta dal Berenson (1932 e 1936) di "Ugolino Lorenzetti". Longhi - dopo aver ipotizzato per il maestro un'origine senese e un soggiorno assisiate "alla giuntura dei due secoli" per poi approdare definitivamente a Pisa - propose inoltre la ricostruzione di un ipotetico polittico il cui pannello centrale sarebbe stato costituito dalla nostra "Madonna", mentre i due laterali sarebbero da identificare nei Santi Paolo e Giovanni Evangelista del Museo di Pisa. La letteratura successiva ha generalmente accolto l'attribuzione longhiana, ma non l'ipotesi di ricostruzione del polittico. Donati (1968), su suggerimento del Boskovits, avanza infatti la possibilità di accostare la nostra "Madonna" ad un "San Lorenzo" venduto alla Finarte di Milano nel 1963. Del resto le dimensioni del dipinto farebbero pensare ad un altarolo di destinazione privata, probabilmente dotato di due ante laterali per chiudere l'immagine sacra, ma nessuna traccia di cerniera è rimasta ai bordi della tavoletta che, manomessa lungo i lati, è stata diminuita di spessore sul verso. Recentemente il Caleca (1985), riprendendo la questione attributiva, ha suggerito la possibilità che il corpus raccolto intorno a questo anonimo pittore sia invece da riferire a due personalità diverse: un maestro più anziano al quale apparterrebbe anche la tavola della collezione Siviero ed uno più giovane ormai aggiornato sulle idee del Traini le cui opere sarebbero da scalare nel terzo ed addirittura nel quarto decennio del secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900233171
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 9920
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1998
    1999
    2006
    2015
  • ISCRIZIONI sul retro della tavola - GIUDICATO / DI / ANDREA TAFI / FIOR. / IL 26 MAGGIO 1843 / FU BENEDETTA Q.TA IMMAGINE / CON FACOLTÁ ATTESTATA DA MONSIG.RE VICARIO / BITOSSI PER ESPORLA / ALLA PUBBLICA VENERAZIO / NE. / PER GLI ESERCIZI / DELL'ASCENSIONE / A / PENTECOSTE / STETTE NELLA CAP / PELLA DI S. ANDREA / DEL CONSERVATORIO DI S. PIETRO / N.48 - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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