assunzione della Madonna

dipinto, post 1740 - ante 1760

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Papi Domenico Maria (/ 1756): pittore
    Papi Francesco Maria (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La sagrestia, che, come era nella consuetudine certosina si trova a fianco del presbiterio della chiesa, fu completamente riammodernata nel Settecento. Il Moreni e la Guida datano i lavori di ristrutturazione al 1778 ed indicano in Domenico Papi l'autore degli affreschi. Di questo pittore, secondo la Chiarelli, non si farebbe cenno nei documenti che riguardano le spese sostenute dal monastero per riabbellire questo ambiente. Le fonti archivistiche ricordano infatti solo i legnaiuoli, Bruno Volpi e Francesco Masi, autori nel 1776 dei bellissimi armadi in moce che decorano la parte bassa delle pareti. L'autore della voce Francesco Papi nel Dizionario Bolaffi crede invece che l'affresco vada attribuito a Francesco Maria Papi, dal momento che Domenico risulta essere un architettoe un intagliatore attivo a Firenze nella prima metà del secolo, a cui spetta l'altare di Santa Elisabetta in Capitolo, eseguito nel 1737. Più recentemente la Sebregondi Fiorentini ha identificato il Domenico Papi degli affreschi della Certosa con un pittore di quadrature intervenuto insieme a suo figlio Francesco Maria, a Giovan Domenico Ferretti, a Pietro Anderlini nelle pitture della volta dell'oratorio della compagnia di San Niccolò del Ceppo di Firenze. Secondo questa studiosa Domenico sarebbe morto nel 1756. Essendo così documentata un' attività di piittore per quest'artista, mi pare del tutto plausibile l'ipotesi della studiosa basata su una testimonianza antica che rispecchia documenti o notizie dirette. Non accettabile invece è la datazione intorno al 1776 - 1778 che troviamo nelle descrizioni della Certosa e che è stata acettata dalla Chiarelli. L'esecuzione delgi affreschi iva infatti anticipiata almeno agli anni centrali del Settecento, non sol perché il pittore muore alla metà del secolo, ma anche pèerchè la tipologia della pittura si colloca meglio intorno a questo periodo che non nell'ultimo quarto quando il gusto cominciava a cambiare verso decorazioni più semplici e vicine a l nascente Neoclassicismo. Non è escluso inoltre che vi abbia lavorato anche il figlio. L'affresco infatti è assai vicino all'opera di Francesco per l'oratorio di San Sebastiano de Bini a Firenze
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228665
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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