ritratto di donna con `petrarchino'

dipinto, ca 1528 - ca 1528

Ritratti: Maria del Berrettaio (?). Abbigliamento: camicia; veste; copricapo. Oggetti: sedia; spilla; libro

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 87 cm
    Larghezza: 69 cm
  • ATTRIBUZIONI Andrea Del Sarto (1486/ 1530)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria degli Uffizi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO Piazzale degli Uffizi, 6, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo capolavoro della ritrattistica italiana, dopo un'iniziale attribuzione al Pontormo nell'inventario del 1589, è stato sempre assegnato ad Andrea sin dal 1634. Varie proposte sono stete avanzate nel tentativo di identificare il personaggio, ritenuto essere Lucrezia del Fede negli inventari del 1687 e del 1704 e la figliastra del pittore Maria Del Berrettaio, dal Di Pietro (1910 cfr. Andrea Sarto 1986), seguito dal Wagner (1951) e dal Freedberg (1963). Shearman, seguito dalla Caneva (1986) ritiene invece che si tratti di una giovane donna finora ignota il cui ritratto sia stato commissionato dal suo innamorato come dimostrerebbero i disegni relativi al dipinto, identificati dal Fische (1922), che recano annotazioni relative al colore e alla fisionomia, incomprensibili nel caso si riferissero a unpersonaggio della famiglia. Collocata intorno al 1520 dal Di Pietro (1910), l'opera è stata datata intorno al 1528 dallo Knapp (1907) seguito da quasi tutta la critica, tranne la Sinibaldi, il Venturi -1514 ca.- e il Freedberg - 1528-1529
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228535
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 783
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2024
    2006
    2015
  • ISCRIZIONI sul libro aperto - [Ite, caldi] sospiri, al freddo core, / [rompete] il ghiaccio che pietà contende, / [et se prego] mortale al ciel s'intende / [morte o merce'] sia fine al mio dolore. [Ite, dolci] penser, parlando fore/[di quello] ove 'l bel guardo non s'estende: /[se pur sua] asprezza o mia stella n'offende, /[saremo fuor] di speranza et fuor d'errore. /[Dir se pò] ben per voi, non forse a pieno, / [che 'l] nostro stato è inquïeto et fosco, /[si com'è l] suo pacifico et sereno. /[Gite securi] hormai, ch'Amor vèn vosco, /[et ria] fortuna pò ben venir meno, / [s]ai segui del mio sol l'aere conosco - Francesco Petrarca (Canzoniere CLIV) - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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