beata Beatrice d'Ornacien

dipinto, post 1618 - ante 1624

Il dipinto ha una cornice gialla molto semplice

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Manetti Rutilio (1571/ 1639): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sebbene già ricordata dal Baldinucci, dal Moreni, dalla "Guida" e dal Bacchi come opera di Rutilio Manetti, la tela è stata espunta dal catalogo dell'artista dal Brandi che vi vede solo una "generica parentela di una comune discendenza caravaggesca e di una approssimativa contemporaneità". La tela è stata restituita al Manetti dal Del Bravo che in mancanza di documenti d'archivio la data tre il 1620 e il 1625. Lo studioso vede nei forti contrasti di luce e nella sensibilità epidermica con cui sono rese le figure, nella "malinconia fisica dei corpi, come grandi masse vellutate" l'influenza della pittura guercinesca, che l'artista manifesta soprattutto nei dipinti dell'inizio del secondo decennio dei Seicento. Il Bagnoli, confermando le suggestioni dal pittore bolognese (che risultano evidenti anche nei tipi fisici ed in particolare nel Cristo) è propenso ad avvicinare la tela a quelle realizzate intorno al 1618, indicando come data più tarda il 1621, quando l'artista comincia a risentire del caravaggismo e della pittura dell'Hornthorst, che qui ancora non sono avvertibili. quanto l'artista già a questa data fosse, comunque, interessato ad una rappresentazionereale e alla lucida resa degli oggetti, che maturerà maggiormente con la conoscenza del Caravaggio, è evidente dagli effetti di trasparenza del vaso sullo sfondo a snistra e dalla nitida messa a fuoco dei fiori, colpiti dalla luce. A pendant di questo quadro Manelli ha eseguito sicuramente negli stessi anni, anche un altro dipinto situato sul lato opposto della controfacciata, raffigurante beata Beatrice d'Ornacien. Queste due tele fanno parte di un gruppo di sei, tutte attribuibili al Manetti, collocate adesso nel coro dei conversi e raffiguranti beati certosini. Sotto il dipinto c'era una vollta un'iscrizione in distici latini, oggi scomparsa, citata però dal Moreni e che spiegava il soggetto del quadro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900228468
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Manetti Rutilio (1571/ 1639)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1618 - ante 1624

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'