reliquiario - a ostensorio - manifattura fiorentina (sec. XVII)

reliquiario a ostensorio, 1698 - 1698

Il reliquiario è costituito da una base piramidale, poggiante su tre piedi a forma di ricciolo, con tre facce curvilinee. Il fusto, su cui compare una decorazione analoga, consta di un nodo e di un'edicola, anch'essa di forma triangolare che presenta su ciascuna faccia una finestrella ovale da cui è possibile vedere la reliquia. L'edicola è sormontata da una piccola base su cui è collocata la statuetta fusa dell'Agnus Dei

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le reliquia contenuta nel presente reliquiario, quella del dito indice del Battista, è la più importante reliquia del santo, non solo perché donata al Battistero da un personaggio illustre come Baldassare Cossa, ma anche perché proprio con il dito indice fu indicato Cristo (Ecce Agnus Dei). Il Cossa, dopo essere stato deposto dal Concilio di Costanza, riparò a Firenze che l'antipapa morì nel 1420, lasciando un testamento in cui oltre a richiedere la sepoltura nel Battistero, donava al S.Giovanni la reliquia del dito indice del Battista, protettore di Firenze, e del denaro per un reliquiario degno di contenerlo. Dagli spogli strozziani sappiamo che questo reliquiario fu effettivamente eseguito tra il 1421 e il 1423 da Giovanni del Chiaro. Dopo un breve accenno dell'Albertini (1510) si perdono le tracce del reliquiario originario. Nel 1757 il Richa riporta per intero il testamento di Baldassare Cossa, le notizie relative all'esecuzione del vecchio reliquiario e di come egli fosse entrato in possesso di tale importante reliquia. Secondo la tradizione il dito indice fu donato verso il 1363 al pontefice Urbano V da Filoteo, patriarca di Costantinopoli. rubata ad Urbano VI, quando il Pontefice stava assediato a Nocera, la reliquia fu recuperata dallo stesso Cossa, chierico ci camera del Papa. Il Richa non riporta la descrizione dell'attuale reliquiario, ma afferma che la reliquia "fu poi trasferita dalla devozione del nobile Francesco Maria Sergrifi" riportando la data dell'iscrizione del 1698. Anche il Cocci (1901) riporta fedelmente la storia dell'importante reliquia e quella del suo reliquiario originario, senza soffermarsi troppo sull'opera attuale che viene definita "di no troppo valore artistico". Esposto alla mostra del tesoro di Firenze sacra del 1933, l'opera viene citata dal rossi (1964) che ne riporta le notizie desunte dai testi precedenti e dall'iscrizione del reliquiario stesso. La Becherucci (1969-1970) riportando le notizie relative all'opera presume che essa sia stata eseguita, nonostante i caratteri assai generici di stile, in ambito fiorentino nel 1698. Di nessun aiuto il nome del committente del reliquiario, di cui non si è riusciti a reperire alcuna notizia. Di proprietà dell'Opera di S.Giovanni, il reliquiario è passato alla chiesa di S.Maria del Fiore alla fine del Settecento e soltanto del 1954, con l'apertura della Tribune delle Reliquie, al Museo dell'Opera del Duomo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227640
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI entro un cartiglio su una faccia della base - Cristi Praecursoris/ Patria Tutelari/ Franciscus M. A. Sergrifi pat. Flor./ in suae Venerationis/ argrementum/ D.D.D. A. Salutis/ MDCIIC// - lettere capitali - a incisione - latino
  • STEMMI sotto il nodo - gentilizio - Stemma - Sergrifi - stemma con cinghiale e tre stelle affiancate alla sommità
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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