San Gabriele Arcangelo

dipinto,

Soggetti sacri. Personaggi: San Gabriele arcangelo. Attributi: (San Gabriele arcangelo) gigli; corona di fiori. Interno. Abbigliamento religioso

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Jacopo Del Sellaio (1442/ 1493)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola, unita a quella raffigurante la Vergine, raffigura un'Annunciazione. L'arcangelo Gabriele è raffigurato su uno sfondo di marmo verde, è di profilo e volto a destra. L'angelo indossa una tunica grigia guarnita d'oro e un manto porpora; sui capelli biondi porta una corona di fiori, ha le ali di piume azzurre e d'oro e porta calzari d'oro. Nella mano sinistra tiene un giglio fiorito. Nel 1473 i fratelli Nicodemo e Battista Del Nente fondarono assieme ad Agnolo di Michele un altare dedicato all'Annunciazione e a S. Lucia nella chiesa di S. Lucia de' Magnoli, pagando ogni spesa di "tavola et dipinture" al "Maestro d'Archangelo dipintore" (Libro di Ricordi). Prima che il Giglioli pubblicasse questo documento l'opera era stata a lungo di incerta attribuzione: il Fantozzi, che definiva bellissime le due figure, riteneva che fossero opera di Filippo Lippi, mentre il Pini le considerava eseguite da uno degli scolari di questo artista senza però giungere a riconoscere la mano del Sellaio. Il Carocci (schede 1891) si fece mettere fuori strada da una notizia secondo la quale il Pesellino avrebbe fatto una tavola per la cappella di S. Lucia nella nostra chiesa, verso il 1445, attribuendo così le due tavole a questo pittore. Prima della pubblicazione del documento ricordato però la tavola era già stata attribuita a Jacopo del Sellaio da Hans Mackowsky (1899) in base a considerazioni stilistiche. L'opera, che è la prima documentata e datata di Jacopo del Sellaio, appartiene all'attività giovanile dell'artista; egli benchè appaia ancora fortemente influenzato dal suo maestro Filippo Lippo per quanto riguarda il vibrare della linea, si mostra aperto alle ricerche che in quegli anni andava svolgendo il Verrocchio: lo dimostrano il modo definito con cui la figura si colloca nello spazio ed i panneggi incisivamente modellati. Negli anni successivi invece l'attività del Sellaio, che si mostra qui decisamente autonoma , propositiva ed originale, decadde in un decorativismo convenzionale, legato alla produzione quasi industriale di cassoni dipinti e tavolette devozionali. L'opera ha subito un intervento di pulitura tra il 1960-1961
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227277
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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