Madonna col Bambino e i simboli della passione
dipinto
ca 1722 - ca 1722
Gabbiani Anton Domenico (attribuito)
1652/ 1726
n.p
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Gabbiani Anton Domenico (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO Piazza de' Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Intorno agli anni '20 del secolo XVIII Anton Domenico Gabbiani realizzò numerose opere a soggetto religioso per il Granduca Cosimo III tra le quali questa Madonna col Bambino che, secondo le testimonianze di Ignazio Hugford e di Francesco Saverio Baldinucci, fu particolarmente apprezzata dal committente. Collocata nella camera da letto del Granduca, l'opera, anche dopo la sua morte, non lasciò Palazzo Pitti. E' stato infatti possibile identificarla negli inventari del 1761, 1771, 1791, 1793, 1802, 1809, 1815, 1819 e del 1829. Attraverso il Libro dei crediti di quest'ultimo inventario è possibile stabilire la data esatta del suo passaggio al Guardaroba Generale, avvenuto il 2 agosto 1838. A questa fase della sua storia risale probabilmente la perdita della esatta attribuzione. Mentre infatti in precedenza la tela era stata sempre riferita ad Anton Domenico Gabbiani (negli inventari settecenteschi di Palazzo Pitti) o alla sua scuola (in quelli ottocenteschi) quando, dopo il passaggio nella Guardaroba Generale, fu esposta agli Uffizi, venne inventariata nel 1881 e nel 1890 come opera di un ignoto artista romano del secolo XVIII. La perfetta rispondenza alle descrizioni delle fonti, insieme all'affinità stilistica con le opere tarde dell'artista, tolgono però ogni dubbio sulla sua paternità, sostenuta da Marco Chiarini nel suo articolo del 1976. Soltanto la cornice, attualmente intagliata con motivi a foglie di quercia, non corrisponde più all'originale, sulla quale forniscono dettagliate informazioni gli inventari sette e ottocenteschi di Palazzo Pitti: in legno liscio e dorato recava un cartiglio con l'iscrizione "Ecce Uomo in capite libri scriptum est da me, ut facerem volantem tuam. Deus meus volui." Sembra che essa sia stata sostuita nell'arco di tempo trascorso tra l'inventario del 1809 e quello del 1815, nel quale è descritta una cornice in legno intagliato e dorato priva di cartiglio. Al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffiz si conserva un disegno preparatorio relativo a questo dipinto (3840 F), a penna e sanguigna probabilmente proveniente dalla raccolta di Ignazio Hugford che lo riprodusse nei suoi "Cento pensieri diversi" alla tavola LVII. Esiste inoltre nei depositi della Gallerie fiorentine una copia settecentesca della parte centrale del dipinto del Gabbiani che riproduce la Madonna col Bambino e pochi angeli. Essa non è attualmente rintracciabile per la mancanza di un esatto numero di inventario, ma se ne conserva una fotografia (A.F.S. B.A.S. 177044). Dalla riproduzione fotografica la tela appare in cattive condizioni, con un foro sulla sinistra e una grossa toppa nella parte destra
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900227249
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. 1890, 6215
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- ISCRIZIONI retro tela - 323 (rosso barrato rosso) - numeri arabi -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0