angelo reggicortina

rilievo ca 1296 - ca 1302
Arnolfo Di Cambio (e Aiuti)
1240-1245/ 1302-1310

Soggetti sacri. Figure: angelo. Abbigliamento: abbigliamento all'antica. Oggetti: cortina

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • MISURE Profondità: 25 cm
    Altezza: 53 cm
    Lunghezza: 72 cm
  • ATTRIBUZIONI Arnolfo Di Cambio (e Aiuti)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo dell'Opera del Duomo
  • INDIRIZZO piazza del Duomo, 9, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I due angeli in volo che sorreggono i cortinaggi furono resi noti per primo dallo Swarzensky, quando si trovavano ancora nella collezione di Stefano Bardini tra Otto e Novecento e riferiti ad un generico ambito arnolfiano. Alla Schottmüller si deve il riconoscimento della loro provenienza dalla facciata del duomo e precisamente dalla lunetta del portale centrale. Nelle carte raccolte da Francesco Rondinelli si trova una descrizione del portale centrale dove si parla di "due bellissimi angioli che aprivano un padiglione che di panno appariva sebbene era di marmo..." uno dei quali da identificarsi con il presente. I due angeli sono ben visibili anche nella rappresentazione del tabernacolo di facciata data dal rilievo del Giambologna e aiuti nella cappella di S. Antonio in S. Marco. Stilisticamente affini secondo lo Swarzensky, al classicismo dei cibori romani di Arnolfo. La Romanini vede nei due angeli affinità con l'angelo volante del Sacello Vaticano ma li ritiene opera di bottega. E l'attribuzione ad un collaboratore è quella che ha avuto maggior seguito pur con diverse sfumature: secondo la recente scheda di Enrica Neri Lusanna i due rilievi hanno un rapporto fortissimo con l'antico, riprendendo figure di sarcofagi romani presenti anche nel camposanto pisano, rapporto mediato dalla bottega di Nicola Pisano. Sicuramente per la studiosa vanno riferiti ad un disegno arnolfiano ma forse all'esecuzione di un collaboratore molto affine al maestro che adotta tuttavia una maggiore tenerezza e morbidezza di modellato, una maggiore fluidità e dinamismo, che hanno fatto pensare anche ad una esecuzione più sciatta. Il collaboratore abbastanza identificabile potrebbe essere lo stesso al quale si deve la scultura lignea raffigurante la Madonna conservata nella collezione Loeser in Palazzo Vecchio a Firenze. I due angeli provengono dalla collezione Bardini e fu lo stesso antiquario a donarli nel 1904 al Museo del Bargello, che da pochi anni si era costituito come museo dedicato alla scultura. Da qui nel 1936 i due rilievi, come documentato da una serie di lettere, relazioni e verbali conservati presso l'archivio dell'Opera del Duomo, furono dati in deposito al museo della Cattedrale per documentare la decorazione dell'antica facciata, rimossa nel 1588
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225676
  • NUMERO D'INVENTARIO Bargello Sculture 467
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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