modello del monumento a Nicola Demidoff

gruppo scultoreo, 1837 - 1840

Sul basamento, in alto, vi è un gruppo di tre figure (Nicola Demidoff fra la riconoscenza filiale e polare), sotto ai quattro angoli sono poste delle donne raffiguranti, la Musa dei Festini, la Verità che si scopre all'arte, la Misericordia che aiuta un ragazzo moribondo e copre col suo mantello un'orfanella, la Siberia. sullo zoccolo inferiore, davanti è un'incisione, dietro lo stemma comitale con i leoni dei Demidoff, ai lati due scene in bassorilievo: la morte di Nicola e la scena di battaglia

  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA legno, intaglio
    marmo bianco di Carrara/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Bartolini Lorenzo (1777/ 1850)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sandra Pinto ha studiato e chiarito la storia di questo bozzetto eseguito su richiesta di Anatolio Demidoff, dopo che gli era stata presentata una riduzione più piccola ed in alabastro durante la riunione conviviale per il Capodanno 1837. Esposto nel 1840a Parigi, fu destinato alla Villa di San Donato e poi, acquistata la tenuta di Pratolino nel 1872, venne qui collocato ai piedi di uno scalone. Dal 1970 è a Palazzo Pitti nella Galleria d'arte moderna, giunto in dono dalla vendita di Pratolino (1969). Sono stati dunque definitivamente risolti gli equivoci che erano sorti nel passato, quando questo modello marmoreo era di fatto sconosciuto e la letteratura riferita alla scultura era stata spesso confusa con quella della riduzione in alabastro (Prato, Gallerie Comunali). il gruppo della galleria è, come noto, il modello del monumento che Anatolio e il fratello Paolo, vollero innalzare al padre Nicola sul Lungarno delle Grazie di Firenze. Questo ebbe un'esecuzione travagliata a partire dal 1828, concluse 1850, con alcune varianti apportate da Pasquale Romanelli. La riduzione dovrebbe essere più affine all'idea compositiva del Bartolini, proprio intorno agli anni Quaranta, osservando ciò che è leggermente diverso dalla composizione finale e da alcuni disegni preparatori (Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi). Tutta l'opera risente ancora della tradizione accademica, anche se vi sono motivi di richiamo alla "Fiducia in Dio" e alla "Donati", nel modellato della "Riconoscenza popolare" e nella "Verità che si svela all'arte"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225238
  • NUMERO D'INVENTARIO Giornale GAM 2364
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI lato frontale dello zoccolo - MEMORIAE AETERNAE NEC NON CARISSIMAE/ PATRIS. AUTORE BARTOLINI/ REGNANTE LEOPOLDO II/ ANNO I. C. MDCCCXL/ HOC MONUMENTUM, GRATAE PIETATIS, / POSUIT MEMOR, / ANATOLIUS DE DEMIDOFF - lettere capitali - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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