obolo della vedova

dipinto, 1852 - 1852

N.P

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro venne acquistato in premio nel 1853 dal Granduca per le collezioni d'arte del Palazzo della Crocetta. Esposto nelle sale della Società Promotrice già l'anno precedente, era stato stimato inizialmente 130 francesconi, poi ridotti a 100. Custodito poi nella Real Accademia di Belle Arti è giunto alla Galleria d'arte Moderna di Palazzo Pitti dopo essere stato dato in deposito per molti anni alla Questura di Firenze (1929-1972). Il giovane Enrico Fanfani mostra di aver accolto nel colore nel colore smorzato imitante le tonalità dell'affresco quattrocentesco e nei timbri sentimentali con cui conduce il racconto biblico, gli stimoli forse più esteriori che compresi del programma purista. L'obolo della vedova fu l'opera più ammirata dell'artista, nonostante le consuete critiche che venivano rivolte a chi era agli inizi di una carriera (la secchezza delle figure, il colorito troppo smorto), e divenne la pietra di paragone per le successive opere del Fanfani che sembrò tradire le aspettative. Lo Scartabelli (1852) fu particolarmente entusiasta di tale primo lavoro e ammirava la perfetta resa dell'espressione del ricco ipocrita, la riuscita figura di Cristo che "traluce la divina natura da umane fattezze di reale e perfetta bellezza, quella calma, quella ineffabile dolcezza che gli raggia dallo splendente volto". Ed ad altri lasciava criticare se il pittore "per non disturbare alcun poco la compostezza ed affettuosa grazia di tutto quel dolcissimo atteggiamento di donna, ha voluto forse passarsi di un vero, perchè non bello, allorchè poneva il puttino in collo alla madre per modo che colla positura del braccio sinistro e della spalla destra elle non desse segno veruno di sostenere alcun peso; la quale verità, quando si fosse voluta ottenere, sarebbe stato necessario di portare qualche sconcio a quella carissima simmetria di linee e contorni che tanto piacevolmente vanno al cuore a turbarlo di una malinconica dolcezza...". Nell'ammirato gruppo della modesta e giovane vedova Sandra Pinto pensa possa essere colta una citazione della "Carità" del Bertolini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900225216
  • NUMERO D'INVENTARIO Acc. n. 396
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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