beato Giacomo Filippo Bertoni da Faenza

dipinto ca 1400 - ca 1499

dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Dei Pietro Detto Bartolomeo Della Gatta (1448/ 1502)
  • LOCALIZZAZIONE Arezzo (AR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera, benché rovinata dal tempo da pesanti ridipinture e da almeno un pessimo restauro degli inizi del secolo, è da sempre considerata autografa del pittore e miniatore Bartolomeo Della Gatta, noto anche come abate di S. Clemente (ad Arezzo), camaldolese di grande talento artistico che fuse lezioni verrocchiesche, pierfrancescane e in generale fiorentine con spunti linguistici mutuati dall'Umbria. La tavola viene citata dal Vasari nella vita dell'artista e da numerose fonti locali sei-settecentesche; gli studiosi di questo secolo concordano sull'attribuzione; qualche problema presenta invece la datazione della tavola: l'iscrizione, che ci ricorda anche che il committente fu Bellichino, membro della famiglia dei Bellichini, poi Guilichini, ci permette di individuare il decennio, ma l'ultima cifra della data è illeggibile; secondo le schede della mostra del 1930 l'opera risalirebbe al periodo compreso tra il 1486 e il 1487, e sarebbe stata eseguita come ringraziamento del committente per essere scampato ad una pestilenza; in realtà la pestilenza fu nel 1478, il che costringerebbe a spostare la datazione all'indietro; se diamo retta al Vasari leggiamo che Bartolomeo lavorò a lungo in Arezzo ("e nel medesimo luogo fece ritratto del beato Iacopo Filippo da Piacenza") e " dopo, condotto a Roma lavorò una storia nella cappella di Papa Sisto"; gli affreschi di Bartolomeo nella Sistina, questo è un dato certo, risalgono al 1482, per cui, sempre prendendo per buono quello che afferma il Vasari, dovremmo datare la tavola di San Pier Piccolo agli anni 1480/ 1482; il fatto che il beato raffigurato sia morto soltanto nel 1483 potrebbe non significare nulla; occorre piuttosto sottolineare che il dipinto in oggetto per quanto consentono le condizioni di lettura, presenta forti affinità stilistiche e di impianto con il s. Rocco eseguito da Bartolomeo per la Fraternita nel 1479 oggi conservato nella Pinacoteca del Museo Medievale di Arezzo; il che avvalora la datazione proposta. Il ritratto del beato Iacopo e ciò che resta di una serie di opere eseguite da Bartolomeo Della Gatta in San Pier Piccolo, tutte testimoniate dalle fonti ed oggi o disperse o conservate in altre raccolte (Museo Diocesano di Arezzo, Fondazione Horne a Firenze)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900220744
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Arezzo
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso sulla tavola - BEATUS IACOBUS PHILIPPUS DE FAENTIA - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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