Cristo crocifisso
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post 1656 - ante 1693
Poilly Francois De (1622/ 1693)
1622/ 1693
Personaggi: Cristo crocifisso trionfante. Strumenti del martirio: croce; corona di spine. Paesaggi: collinare. Piante: alberi. Vedute: città
- OGGETTO stampa stampa di traduzione
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MATERIA E TECNICA
bulino
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ATTRIBUZIONI
Poilly Francois De (1622/ 1693): incisore
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Opera di Francois de Poilly, incisore e disegnatore (nato Abbeville 1622 - morto Paris 1693), allievo di Pierre Daret a Parigi; dopo aver passato sette anni a Roma incidendo molte opere dei maggiori maestri italiani, nel '56 torna a Parigi e diventa uno dei migliori incisori della sua epoca. Le sue opere comprendono più di 400 pezzi, fra i quali Charles Le Blanc, che nel "Manuel de l'amateurs d'estampes" elenca questo "Cristo" tratto da Rubens. Francois de Poilly ebbe una numerosa famiglia e dato che anche suo fratello Nicolas (Abbeville 1626 - Paris 1696), il figlio Francois (1671 - 1723) e il nipote Jean Baptiste (Paris 1669 - 1728) si dedicarono all'incisione, la famiglia ebbe un ruolo di notevole importanza nel mondo della grafica anche se spesso il ripetersi dei nomi produce alcune difficoltà e confusioni nelle attribuzioni. Francois de Poilly trasse la sua incisione dal "Cristo" dipinto da Rubens intorno al 1610-1615 e conservato al Museo di Belle Arti di Anversa: vi apportò alcune variazioni nella forma del cartiglio, nella posizione dei piedi posti paralleli ( nell' originale in parte si sovrappongono), e nelle architetture disseminate nel paesaggio, ma mantiene inalterate e anzi accentua la novità iconografica proposte dal Rubens, cioè i bracci della croce assai corti, la posizione realistica del corpo appeso, i piedi trafitti da due chiodi. Negli stessi anni in cui in Italia Ludovico Carracci e Guido Reni creavano i loro crocifissi destinati a infinite riprese, " il nuovo modello fiammingo no sfrutta tuttavia il peso del corpo come il modello medievale, che anzi è caratterizzato dalla completa e violenta distensione verticale della figura di Cristo, la quale, in contrasto con la logica e naturale trazione verso il basso, sembra invece inpennarsi e salire verso il cielo, cui è teso lo sforzo di tutto il corpo e l'espressione stessa del volto (...) Questa immagine in cui il maestro ha volute rappresentare ad un tempo un empito di umanità dolorosa e di divinità trionfante, illustra, forse con maggior afficacia dei Cristo reniani, la duplice natura del Redentore" (F. Negri Arnoldi, "Origine e diffusione del Crocifisso barocco......"). Da quello di Rubens trasse spunto fra gli altri il Van Dyck che con le sue numerose versioni del Crocifisso vivente contribuì alla larga diffusione del modello fiammingo fino all'adozione di questa iconografia da parte dei giansenisti, che spesso ne sono stati considerati i primi propagatori attraverso l'opera di Philippe de Champaigne, loro simpatizzante
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900196596
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
- ISCRIZIONI sotto l'immagine al centro - Circundederunt me dolores mortis, et torrentes iniquitatis conturbaverunt me. Ps. 17 - corsivo - a stampa - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0