dossale, 1500 - 1549

il dossale d'altare sorge su un alto basamento, definito ai lati da pilastri che delimitano un campo rettangolare interno; la parte superiore è suddivisa in tre nicchie da lesene scanalate, trabeate da più cornici classicheggianti fra cui corre un fregio a drappi scolpiti a bassorilievo. La nicchia centrale è sovrastata da un timpano spezzato ad accogliere il monogramma di San Bernardino da Siena

  • OGGETTO dossale
  • MATERIA E TECNICA Terracotta
  • AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
  • LOCALIZZAZIONE Campi Bisenzio (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come si legge anche nelle molte schede del Marangoni, l'altare, attualmente mancante di mensa, apparteneva alla compagnia locale di San Sebastiano (di cui testimoniano le statue di questo santo e di San Rocco qui tuttora conservate). Nella vecchia foto della Soprintendenza le nicchie sono chiuse da sportellini dipinti che possiamo ritenere del secolo scorso; dall'inventario del Rondoni sappiamo che la nicchia centrale era allora occupata da una Madonna della Consolazione oggi scomparsa. Il dossale, nella sua struttura, impostazione e decorazione classicheggianti, è databile alla prima metà del XVI secolo. Il dossale presenta tre satue di santi, rispettivamente da sinistra: San Sebastiano; San Rocco e San Francesco d'Assisi. La statua di San Sebastiano fu commissionata insieme a quella di San Rocco, dalla compagnia locale di San Sebastiano per il proprio altare della chiesa, dove entrambe si trovano anche attualmente. Citate dal Rondoni, dal Cavallucci, dal Carocci e dal Tempestini e da altri come dovute alla bottega di Giovanni della Robbia, le due statue sono state attribuite allo stesso Giovanni dal Marquand per la similitudine con i relativi santi presenti nel tabernacolo delle Fonticine in via Nazionale a Firenze e nell'altare della chiesa di Santo Stefano a Lamporecchio. In effetti la vicinanza è molto stringente e non solo con le sculture citate, ma anche con altri lavori di Giovanni, soprattutto per quanto riguarda San Rocco. Tuttavia la lettura delle statue risulta assai compromessa da pesantissime ridipinture ad olio eseguite probabilmente attorno alla metà del l'Ottocento e lamentate da ogni studioso, a cominciare dal Rondoni. Benchè non sia firmata, la statua raffigurante San Francesco d'Assisi, rivela le caratteristiche stilistiche dei lavori di Don Giuseppe Cioni, autore del Cristo in pietà sulla lunetta del portale esterno della chiesa. L'opera in esame è connotata da gravità e compostezza tipiche del momento e di tutte le creazioni di Don Cioni, come è possibile in parte vedere dal Dizionario degli artigiani d'Italia, che documenta la sua attività di scultore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900195557
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI al centro del timpano - I H S - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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