Cristo crocifisso

scultura,

Originariamente vi erano sulla testa ciocche di capelli, testimoniate tuttora da qualche rado filo superstite e da vecchie foto d'epoca

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA legno/ scultura/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
  • LOCALIZZAZIONE Campi Bisenzio (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta dell'immagine sacra di maggior devozione del paese, conosciuta da sempre anche in altre località vicine. Secondo la tradizione, sarebbero stati i Bianchi a portarla nel 1399 nella pieve campigiana da Lucca (Azzarri, 1908, p. 3), ma dal brano della Istoria di Ser Luca da Pistoia, pubblicato dal Lami, apprendiamo che quando i "bianchi" giunsero nel borgo, trovarono già "un crocifisso nella chiesa ...che gittò sangue da ogni lato" (Lami 1766, p. 659). L'origine di questa scultura lignea adrebbe quindi ricollegata non tanto ai Bianchi del 1399, quanto alle precedenti confraternite di battuti o flagellanti. Una volta nella pieve il crocifisso fu riguardato come miracoloso: le grazie richieste erano di ogni genere, ma particolarmente frequenti risultano, dai "chronica" della chiesa, quelle legate alle condizioni atmosferiche. Stlisticamente il Cristo ligneo campigiano appartiene a quella serie di crocifissi dolorosi per molti dei quali è rivendicata un'analoga origine dalle compagnie dei Bianchi, come per esempio quello in San Michele Visdomini di Firenze o quello del Convento di San Domenico del Maglio a Querceto presso Sesto F.no (cfr. schede ministeriali ad locum). La tipologia di questi esemplari è molto simile: si tratta quasi sempre di sculture eseguite in modo rozzo ma fortemente espressivo, che non risparmia particolari cruenti e sui quali si appuntano la pietà popolare, come le ferite sanguinanti del corpo. L'unica studiosa che finora abbia rammentato sotto il profilo dell'analisi stilistica l'immagine è stata la Lisner (1970, p. 51), che ritiene quest'opera facente parte di un gruppo di sculture conservate in chiese di Firenze e Pisa e influenzate dalla plastica dei Pisano (cfr. A. Mazzanti, 1985-1986, V. I, pp. 167, 223-224, 316; V. II, p. 66, n. 27; 1987, pp. 75, 93 136), mentre la Mannini assegna alla tarda scuola di Andrea il già ricordato esemplare del convento di Querceto (cfr. scheda ministeriale ad locum)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900195395
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI sul cartiglio - INRI - non determinabile -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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