altare - a mensa di Ticciati Pompilio Giuseppe (sec. XVIII)

altare a mensa 1764 - 1764

su una pedana in marmo bianco dagli angoli stondati che presenta intarsi in marmo grigio e rosso, poggiano un gradino isolato in marmo bianco con analoghe smussature e la cassa dell'altare. Questa mostra al centro, entro una cornice bianca, una specchiatura in marmo verde antico che riquadra una fascia circolare in marmo bianco racchiudente una formella in marmo giallo di Siena al cui centro è applicata una croce di Avellana da cui si diparte una raggiera, il tutto in marmo bianco. La mensa è sostenuta da due mensole terminanti inferiormente in un piccolo ricciolo e al di sopra in una ampia voluta decorata frontalmente da ornamentazioni vegetali. Lateralmente la mensa, che presenta una forma leggermente ricurva, è sostenuta da tre corpi squadrati decorati da formelle in marmo giallo di Siena e rosso di Francia. I due gradi che sormontano la mensa mostrano formelle mistilinee alternativamente in marmo rosso di Francia e giallo di Siena nel primo grado e rosso verde antico nel secondo. Lateralmente sono conclusi da due volute a ricciolo sormontate da testine angeliche a tutto tondo in marmo bianco che sorreggono le estremità della cornice superiore

  • OGGETTO altare a mensa
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura/ intarsio
  • MISURE Profondità: 110 cm
    Altezza: 182 cm
    Larghezza: 300 cm
  • ATTRIBUZIONI Ticciati Pompilio Giuseppe (1706/ 1777)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE al luglio 1765 risale il primo pagamento effettuato da parte della confraternita allo scultore Pompilio Ticciati per l'esecuzione dell'altare e di altri lavori eseguiti nel corso del rinnovamento della confraternita, voluto dal benefattore marchese Francesco Antonio Feroni. Allo stesso autunno risale il pagamento all'argentiere Rastrelli per uno sportellino in argento e rame dorato. Nel 1785 quando la compagnia si trasferì dagli ambienti dello Spedale di San Matteo all'oratorio lasciato libero dalla soppressa confraternita di San Filippo Benizi, lo spostamento dell'altare fu effettuato dal marmista Giovanni Nobili ed in seguito, nel 1797, l'altare fu restaurato a spese di un benefattore. Elementi quali specchiature e formelle di marmi dai colori contrastanti, teste angeliche a tuttotondo e mensoloni che reggono la mensa sono comuni a numerosi altari settecenteschi della città (chiesa di Ognissanti, di Santa Maria Maggiore), l'opera del Ticciati si distingue per l'andamento leggermente ricurvo delle parti laterali e per l'eleganza delle proporzioni
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194908-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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