Cristo crocifisso

dipinto, ca 1315 - ca 1315

Personaggi: Cristo

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Lorenzo Monaco (1370 Ca./ 1424 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è stata resa nota dal Baldini dopo che un restauro condotto sotto la sua direzione ne aveva rivelato l'alta qualità e l'indubbia appartenenza al corpus dei dipinti di Lorenzo Monaco, collegandola convincentemente alla fase più felicemente riuscita della maturità del pittore da collocarsi nel corso del secondo decennio. Accostata dal critico all'analogo "Crocifisso" di Monte San Savino (Santa Maria delle Vertighe) che tuttavia ci pare più tardo mostrando più acute tensioni grafiche nella figura sfilata del Cristo, la tavola in esame presenta più precise concordanze stilistiche con il "Crocifisso" in San Giovannino dei cavalieri a Firenze e con quello di Tolosa (Musée del Augustines) pubblicato dal Gonzales Palacios (Indagini su Lorenzo Monaco, in "Paragone", XXI, n. 241, 1970, pp. 27-36), più antico degli altri e forse uno dei primi esempi di Crocifissi sagomati realizzati in una bottega fiorentina. Questa tipologia nasceva in ambito tardo-gotico, in sostituzione delle croci scolpite, spesso per uso processionale, essendo generalmente dipinti anche sul verso ed eseguiti a monocromo fingendo dei rilievo come i coevi affreschi in terre verdi. Piero di Giovanni, più noto come Don Lorenzo in seguito al suo ingresso nell'ordine camaldolese, aveva iniziato ad operare con ogni probabilità verso il 1387-88 nell'orbita di Agnolo Gaddi, rivelando già nei primi anni novanta molti dei caratteri, dallo svolgimento più ritmato della composizione ad una sensibilità coloristica privilegiante le tonalità scure e gli incarnati bronzei, che costituiranno gli elementi salienti di uno stile particolarissimo nel panorama fiorentino fra Tre e Quattrocento. Ma la svolta stilistica del maestro si compie nel polittico del Museo della Collegiata di Empoli dove don Lorenzo dispiega nuovi accordi coloristici sofisticati e preziosi che la critica mette in relazione al ritorno di Gherardo Starnina a Firenze dopo un soggiorno in Spagna proprio in quell'anno, insieme a calligrafismi che non possono non aver tenuto conto delle esperienze che nel campo della scultura maturava al tempo Lorenzo Ghiberti. Il successivo percorso figurativo del pittore sviluppa questi temi che ritroviamo anche nella Croce di Santa Marta, da riferirsi verso il 1415
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900194147
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • ISCRIZIONI sul cartiglio - INRI - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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