tabernacolo - bottega fiorentina (sec. XV)

tabernacolo, ca 1450 - ca 1469

Lesene decorate da un'aquila ad ali spiegate su due volute, alle quali è appeso un festone di foglie e frutta. Nella parte inferiore delle lesene sono scolpiti in bassorilievo rispettivamente l'arcangelo Gabriele e San Giovannino. Lo sportello è inquadrato a un arco a tutto sesto, in cui si aprono due tende scolpite, ed è sormontato da un calice con il SS. Sacramento. Negli sguanci ai lati dell'arco due medaglioni con cornice puntinati e rabescati. L'architrave, su cornicione con dentelli, è decorato da festoni di foglie e fiori. Nella parte inferiore del tabernacolo una lunetta rovesciata reca una testa di cherubino alato con riccioli ornati da trapanature e festoni vegetali

  • OGGETTO tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • MISURE Altezza: 92 cm
    Larghezza: 62 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Scandicci (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il tabernacolo doveva trovarsi in origine murato in una parete interna della chiesa forse, secondo la vecchia scheda del Carocci, presso l'abside centrale. La sua sistemazione attuale dovrebbe risalire alla costruzione dell'altare maggiore da parte del pievano Tommaso Gambassini nel 1735 ca. Nel 1912 il biborio è cordato in una nota del pievano don Martini. Sempre secondo il Carocci, la superficie del tabernacolo è stata corrosa da "replicate lavature, forse con acidi", che hanno intaccato anche la qualità del marmo. Stilisticamente l'opera mostra i caratteri del Quattrocento fiorentino, in particolare della corrente che da Bernardo Rossellino fa capo a suo fratello Antonio e a Desiderio da Settignano, che ne furono discepoli e a Mino da Fiesole, che trovò nella loro opera motivi di ispirazione. Il tabernacolo riprende soluzioni adotatte da questi tre scultori, quali per esempio il contrasto tra il rilievo del parte inferiore e quello molto basso, quasi uno "stiacciato" delle due figure delle paraste e delle decoraizoni in alto, come nel Monumento Marsuppini di Desiderio (1454) in Santa Croce, alla quale si ricollega anche per la posa del San Giovannino ispirato ai due putti reggistemma; le novità introdotte dal Rossellino nel Monumento al Cardinale del Portogallo (1461) in San Miniato al Monte, con le cortine che si aprono invece del tradizionale festone, trova nel nostro tabernacolo un'accoglienza che non si ripeterà così puntuale in altri lavori contemporanei; infine, la delicatezza onamentale dell'impianto e una certa dolcezza di modellato risentono della visione di Mino da Fiesole, come è espressa ad esemipi nel busto di Rinaldo della Luna al Bargello (1461 ca.) e in altre sue opere. Ciborio a rilievo molto basso vennero realizzati da Desiderio (Arezzo, Chiesa di S. Francesco) e da Benendetto da Mainao (Arezzo, Badia). Il nostro è attribuibile ad un ignoto della cerchia Rossellino-Mino-Desiderio ed è databile a cerca il sesto-settimo decennio del XV secolo, per la vicinanzza alle opere ricordate
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193496-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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