Cristo inchiodato alla croce

dipinto,

Soggetti sacri. Personaggi: Cristo. Attributi: (Cristo) corone di spine; mantello. Figure maschili: carnefici; soldati; ladroni; astanti. Figure femminili: pie donne. Animali: cavalli. Strumenti del martirio: croce; martello; chiodi. Oggetti: cesto; scala a pioli. Paesaggi. Abbigliamento: abbigliamento all'antica. Abbigliamento: abbigliamento militare all'antica

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Barbatelli Bernardino Detto Poccetti (1548/ 1612)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La composizione è costruita in un felice accordo di figure in contrapposto, tra le quali in primo piano è adagiato Cristo. Alcuni manigoldi sono intenti ad inchiodarlo alla croce, altri stanno legando i due ladroni. Sul fondo, rispettivamente a destra e a sinistra, sono raffigurati due soldati a cavallo. In primissimo piano vi è il cesto con gli strumenti del martirio e il mantello scarlatto tolto a Cristo. Riferito al Poccetti dal Berti la lunetta è stata in seguito esaminata come opera dell'artista dal Vitzthum e in modo più dettagliato dallo Hamilton, dalla Campani e dalla scrivente. Il primo piano della scena, delimitata dal braccio della croce e da un'estremità di questa, da' quasi l'impressione di subire una pendenza verso il riguardante. L'effetto di questa illusione è provocato, oltre che dalla posizione degli assi della croce, dai piedi appoggiati in punta del manigoldo e del soldatone zuccaresco in primo piano, dal panno rosso che pende al di là del margine della composizione e dal cesto rovesciato a terra. E su quest'ultimo, un esempio di quelle verità parziali, di sapore quotidiano, che ritroviamo in altri suoi affreschi, il pittore si diverte ad intrecciare piccoli e densi colpi di colore, riproducendo con stesura corsiva la trama dei rami intrecciati. Mentre ancora puro artificio manieristico è la proiezione regolare dell'ombra sul terreno e dello stesso tipo è anche quella prodotta dalla gamba del soldato. L'episodio dell'inchiodatura, come ha notatolo Zeri è insolito nell'iconografia italiana, ma si rammenti che a Firenze, fin dal primo '500, erano conosciute le stampe della Passione del Durer, e proprio alla Piccola Passione si è ispirato il Poccetti per questo episodio. E prima di lui il Pontormo aveva guardato le stampe dell'artista tedesco, e per le storie della Passione affrescate nel Chiostro Grande della Certosa aveva progettato anche un Inchiodamento alla croce, di composizione analoga per quanto riguarda la figura di Cristo, come testimonia un disegno agli Uffizi (n. 6671 F). Spetta al Vitzthum il merito di aver riferito al Poccetti un disegno dell'Accademia di Venezia, attribuito al Pordenone, preparatorio per il soldato in primo piano. Lo studioso ha rintracciato un altro disegno raffigurante le due figure che inchiodano la mano destra di Cristo, di cui è visibile il braccio e la testa (Uffizi, n. 8381 Fr.). Sotto l'affresco è raffigurata l'arme Falconetti (d'azzurro al falcone su tronco dorato). Non sappiamo però quale membro della famiglia facesse parte però della confraternita
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193275
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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