martirio di San Matteo
dipinto,
Soggetti sacri. Personaggi: San Matteo. Figure maschili: carnefice; soldati; astanti; bambino. Figure femminili: giovani donne. Figure: angelo. Architetture: edificio porticato. Abbigliamento: abbigliamento contemporaneo. Abbigliamento: abbigliamento militare contemporaneo
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Barbatelli Bernardino Detto Poccetti (1548/ 1612)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Al centro della scena vi è il santo inginocchiato di fronte all'altare, alle sue spalle il carnefice ha già sguainato la spada. In primo piano un giovane nudo è semiadagiato per terra, una donna e un bambino gli sono vicini. Nella zona alta della composizione un angelo è sospeso su una nuvoletta ed ha tra le mani la palma e la corona simboli del martirio. Tra le arcate delle logge che caratterizzano parte dell'architettura presente nell'affresco, piccole figure domestiche si muovono a loro agio. Il Martirio di San Matteo è riferito al Poccetti dal Berti (cfr. scheda del 1950), e questa attribuzione è condivisa indipendentemente dal Vitzthum, dallo Hamilton, dalla Campani e dalla scrivente. La Campani propone una datazione attorno al 1588, considerandola una delle ultime fatiche del pittore nel chiostro, di poco precedente alla lunetta con il Martirio di San Tommaso, che intorno al 1589-90 pone fine al suo intervento. Nel Martirio di San Matteo l'architettura imprime alla scena uno sfogo, nonostante sia forte la pressione esercitata dai personaggi che si accalcano sul primo piano. E a parte l'altare di gusto manieristico, il gioco di archi e lesene, la finestre sopra il marcapiano che si affacciano su un cortile interno, fanno venire in mente il complesso architettonico dell'Ospedale degli Innocenti. Una luce mattutina inonda la loggia di sapore neobrunelleschiano e illumina i volti delle figure a ridosso del carnefice, come pure quest'ultimo. E proprio nella raffigurazione del carnefice il Poccetti sfoga il suo estro disegnativo e pittorico creando quella posa di danza dove ancora si avverte, nel volteggio rotatorio della veste, l'impeto delle braccia spalancate. I volti delle figure alle sue spalle rivelano apertamente il loro contatto con il naturalismo ottico e la verosimiglianza di affetti di Santi di Tito. Nell'altro gruppo di personaggi presso l'altare il pittore ripropone consuete fisionomie aquiline, barbute, accigliate. Appena sotto, il gruppo della donna e il bambino, che comunicano con il giovane nudo, evocano suggestioni alloriane. Il Vitzthum ha rintracciato uno schizzo preparatorio per il nudo in primo piano (Uffizi 850FV). Sotto l'affresco vi è l'arme non identificata del committente (in argento e rosso con fiordaliso, cfr. scheda Berti del 1950 ca.) che era stata ridipinta a monocromo in epoca moderna
-
CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193258
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI in alto nella centina, nel cartiglio - S. MATTEO PREDICO' NELL'/ ETIOPIA CONVERTI' IL RE DI EGITTO ALLA/ FEDE E FV VCCISO DA ITTARCO RE ESSENDO/ MORTO IL RE DA LVI CONVERTITO LA CVI/ MORTE FV DA DIO SEVERAMENTE/ VENDICATO - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0