martirio di San Giacomo il Maggiore

dipinto,

Soggetti sacri. Personaggi: San Giacomo Maggiore. Attributi: (San Giacomo Maggiore) corona di fiori. Figure maschili: carnefice; soldati; astanti; bambini. Figure femminili: donne; anziane. Figure: angeli. Attributi: (angeli) fiori; palma del martirio. Animali: cane. Strumenti del martirio: sciabola. Architetture: palazzi. Elementi architettonici: gradinata. Abbigliamento: abbigliamento contemporaneo. Abbigliamento: abbigliamento militare contemporaneo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Monaldi Bernardino (notizie 1588/ 1614)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Al centro della composizione il carnefice ha sguainato la spada per decapitare l'apostolo. Quest'ultimo è raffigurato due volte, quando è in attesa di morire, ancora con le vesti indosso, e già ucciso, con la testa staccata, nudo e adagiato a terra. Nel cielo caratterizzato da un ampio cumulo di nubi si librano tre angioletti. Assistono al martirio molte persone vestite in abiti contemporanei o di gusto orientaleggiante. La Forlani propone il Passignano come probabile esecutore dellaffresco che invece spetta al Monaldi, come testimonia anche un disegno preparatorio, già quadrettato per l'ingrandimento, recante una tradizionale attribuzione all'artista (Londra, British Museum, n. 1946-7-13-377, cfr. Petrioli 1980). La data 1590, iscritta sulla targa apposta sotto l'affresco, si rivela attendibile ad un esame stilistico dell'opera. Tra i suoi lavori finora conosciuti la pala d'altare con i Funerali di Sant'Andrea nella chiesa del Carmine (1613), mostra non poche affinità compositive, stilistiche e tipologiche con il Martirio, tanto da non farci dubitare dell'autografia. Evidente è lo scarto cronologico tra le due opere, più di venti anni, che è facilmente intuibile nella severa bigotta dei personaggi che assistono alle esequie di Sant'Alberto, nei loro costumi e acconciature di gusto pienamente seicentesco. Quel che risulta vicinissima nelle due opere è la composizione per piani sfalsati che da profondità alla scena, la disposizione raffaellesca in verticale delle figure ai due lati della scena, che procedendo verso l'alto appaiono sempre più agitate. La mezza figura vista di spalle, che innaturalmente torce la testa mostrando un volto intero, anzichè di profolo o di tre quarti, è presente in entrambe le storie. Nel Martirio il Monaldi dimostra di aver contribuito con altri 'toscani riformati', al rinnovamento della tradizionale stesura pittorica fiorentina. A fianco di impalcature disegnative e formali di stampo manieristico, valga per tutte quella del giovane adagiato, al centro in primissimo piano, quasi un omaggio ai nudi del passignano in San Marco, si nota anche una predilezione anche per forme e particolari resi complessivamente con velocità pittorica. Si osservi la stesura diluita e per chiazze cangianti sulla manica arricciata della donna col bambino, quasi si trattasse di un'esecuzione ad acquerello. Questa stesura pittorica che ottiene effetti particolarmente luminosi è affiancata da impasti più densi e uniformi su cui brillano isolate pennellate luminose. Sotto l'affresco vi è l'arma (due leoni rampanti, quello a sinistra è sormontato da un rastrello con gigli, cfr. scheda n. 4 redatta da L. Berti, 1950), forse quella del committente Jacopo Castrucci, ma essendo in marmo anzichè affrescata come quella primitiva, è stata apposta su quella originaria e potrebbe appartenere anche ad un'altra famiglia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193247
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI nella centina, sul cartiglio - S. JACOPO MAGGIORE -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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