Ofelia. testa di donna

scultura, ca 1892 - ca 1892

N.P

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA gesso/ modellatura
  • ATTRIBUZIONI Trentacoste Domenico (1856/ 1933)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ofelia, realizzata in gesso nel 1892, come testimonia l'iscrizione sul retro, ed eseguita quindi da Trentacoste al ritorno dal soggiorno londinese (1891-1892) rivela l'influsso esercitato sull'artista dall'ambiente inglese. Sin nel soggetto - chiaramente ispirato alla Ofelia di Millais, artista conosciuto personalmente da Trentacoste a Londra -, che nella sua raffigurazione gentilmente "floreale", l'opera si accosta a espressioni del tardo preraffaellismo inglese, in particolare, almeno nell'aurea sentimentale, alla contemporanea pittura di Waterhouse. Il taglio del busto all'altezza del collo, la posizione orizzontale, la ricerca di un'espressione di grazia estrema, che sorge nel momento dell'abbandono e della morte, rispondono d'altra parte a scelte tematiche e compositive molto diffuse nell'area "simbolista" francese: basta pensare alle varie teste di Orfeo di Rodin, o alla testa di giovane Martyr esposta da J.I. Henner al Salon del 1889. Realizzata in seguito dall'artista in marmo con lievi colorazioni nei capelli e nei fiori (cfr. E. De Fonseca, "Conversazione d'arte. Studio critico dell'Esposizione di Firenze, 1896-1897", Firenze 1897, pp. 25-27), l'Ofelia fu esposta a Firenze alla Festa dell'Arte e dei Fiori nel 1896-97 (Festa dell'Arte e dei Fiori, 1896-1897, Catalogo della Esposizone di Belle Arti, Firenze 1896, p. 87, n. 654) dove fu acquistata da Giulio Pisa (V. Flores, "Arte Contemporanea (Domenico Trentacoste)", in "L'Arte", I, X-XIII, 1898, p. 442); venne quindi presentata alla Triennale di Milano del 1897, e qui ricevette la medaglia d'oro (G. Carotti, "Arte contemporanea. Esposizione triennale di Belle Arti dell'Accademia di Brera", in "Emporium", luglio 1897, p. 22). Il grande successo ottenuto dalla scultura in Italia si spiega sia con il particolare interesse per il tardo preraffaellismo inglese, sia per il carattere profondamente suggestivo dell'opera, che incontrava il gusto contemporaneo e la tendenza della critica del tempo a integrare sentimentalmente l'opera d'arte attraverso amplificazioni storiche e letterarie (cfr. oltre a Carotti, cit, V. Pica, "L'arte europea a Firenze. V. Gli scultori", in "Il Marzocco", 4 aprile 1897, n. 9 e G. Uzielli, "Artisti contemporanei: Domenico Trentacoste", in "Emporium", aprile 1899, pp. 251-252). Il gesso dell'Ofelia è stato donato alla GAM da Fernanda Ojetti nel 1933
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900193113
  • NUMERO D'INVENTARIO Giorn. 4312
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • ISCRIZIONI su targhetta di ottone - n. 15 - numeri arabi - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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