Busto di supposto Archita o Pitagora

busto,
Filippo Tagliolini ((fogliano Di Cascia, 1745 – Napoli, 1809))
(Fogliano di Cascia, 1745 – Napoli, 1809)

n.p

  • OGGETTO busto
  • MATERIA E TECNICA BISCUIT
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Reale Fabbrica Di Napoli
  • ATTRIBUZIONI Filippo Tagliolini ((fogliano Di Cascia, 1745 – Napoli, 1809)): scultore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo delle Porcellane
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo busto appartiene a una serie di trentadue (inv. A.c.e. 1911, nn. 107-138) biscuit realizzati dalla Reale Fabbrica di Napoli verosimilmente dallo scultore e modellatore Filippo Tagliolini e rappresentanti personaggi dell'antichità montati su base di legno nero. Sono riduzioni in bronzo o in marmo di busti rinvenuti nella Villa dei Papiri d’Ercolano e attualmente conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Molti di questi recano una base con l’iscrizione errata del personaggio ritratto. Ciò lascia ipotizzare che le basi siano state confuse, come confermato dall'avanzamento degli studi sugli originali. Una delle fonti impiegate per l'identificazione dei personaggi è stato il primo tomo dei bronzi de "Le antichità di Ercolano esposte" del 1767, in cui sono riportati buona parte dei busti ercolanesi. Secondo quest'opera il modello per questo busto in biscuit è il busto in bronzo di Archita di Taranto. L'originale venne rinvenuto a Resina il 6 novembre 1753 (cfr., op. cit., tavv. XXIX-XXX). Secondo il Ruesch (cfr. A. Ruesch, "Guida illustrata del Museo Nazionale di Napoli", 1911, p. 219, n. 882) si tratterebbe piuttosto di una figura di atleta, come testimonia il cercine intorno alla testa, distintivo di un uomo robusto, in ogni caso non si tratterebbe di Plutone come sta scritto nella base di legno. Queste trentadue figure erano originariamente trentasei: figurano per la prima volta negli inventari di Palazzo Pitti del 1795. Non è chiaro se siano arrivate in occasione della visita effettuata nel 1785 dai sovrani napoletani o dopo il 1790, in seguito al matrimonio fra Maria Luisa di Borbone e Ferdinando III di Toscana. Dagli inventari sappiamo che in quel periodo giunsero a Firenze diversi quantitativi di porcellane di Napoli, inventariate per la prima volta nel 1790 fra i beni privati dell'arciduchessa Maria Luisa, moglie di Pietro Leopoldo. Poiché i busti non figuravano in questo inventario è possibile che non siano giunti nel 1785, ma negli anni successivi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900191535
  • NUMERO D'INVENTARIO AcE 107
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • ISCRIZIONI sulla base - PLUTONE - lettere capitali - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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