Madonna Assunta

dipinto, 1620 - 1620

La tela raffigura nella parte superiore la Madonna seduta su nubi grigiastre. Indossa una veste rossa con manto azzurro, mentre le mani indicano gli strumenti dei maririi subiti dai santi sottostanti portati da gruppetti di angeli che affiorano dal fondo fumoso. Nella parte inferiore, a sinistra, è san Sebastiano, legato ad un albero spoglio e trafitto da frecce. Indossa il solo perizoma grigio e rivolge lo sguardo verso la Madonna. Dalla parte opposta è santa Lucia, con il collo trafitto da un grosso pugnale, in atteggiamento contemplativo. Indossa una lunga veste violacea a racemi con grossi sbuffi bianchi sulle maniche, coperta da un corto manto scuro. Al centro, tra i due santi, è un paesaggio con edifici in rovina, in una tonalità azzurrognola. Alla destra della santa è invece una torre merlata con loggia terrena

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Ligozzi Jacopo (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Pontormo
    ignoto pittore toscano
  • LOCALIZZAZIONE Empoli (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Da una memoria conservata nell'Archivio Parrocchiale, appare che la tela fu eseguita per l'altare di S. Lucia, per la presenza della santa, distrutto nei restauri del 1972 e poi spostata in seguito alle ristrutturazioni. In una memoria inviata dal parroco Salvadori nel 1913 alle Gallerie Fiorentine, si afferma che la pittura fu eseguita nel 1620, secondo quanto contenuto in una Cronaca attualmente dispersa (cfr. font. arch.). Dalla schedatura del Carocci, alla fine dello scorso secolo, appare invece che l'opera, seguendo un'indicazione contenuta in un inventario del 1818 (scomparso) recava un'improbabile attribuzione al Pontormo (ivi). Lo stile dei due santi ricorda quello di molta pittura fiorentina di stampo devozionale a cavallo tra Cinque e Seicento. Interessante è la resa dell'abito della santa Lucia, con tonalità seriche e cangianti di sicuro influsso veneto. A tale ambito riconducono anche le fronde dell'albero dietro al san Sebastiano, come pure i volti paffuti dei cherubini. Se si considera affidabile il termine del 1620, potrebbe suggerirsi un'attribuzione a Jacopo Ligozzi, o ad un pittore a lui vicino. Questo sarebbe confermato anche dalla circostanza per cui il pittore veronese eseguì a breve distanza (1622) la 'Visione di san Giovanni evangelista' per la pieve empolese (distrutta). Stilisticamente, i volti non particolarmente espressivi dell'Assunta e della santa Lucia ricordano quello altrettanto attonito della 'Giuditta' di Pitti (1602), dove il nudo di Oloferne richiama quello del san Sebastiano. La precedente pala con 'San Francesco', sempre a Pitti, presenta invece una costruzione simile a questa di Cortenuova, con le figure principali disposte sui lati mentre al centro si apre un paesaggio immerso in tonalità azzurrine. In ogni modo, il cattivo stato in cui l'opera si trova impedisce una sua lettura più precisa. Da notare come la torre sulla destra della santa Lucia possa essere derivata da quella medievale, simbolo del vicino comune di Pontormo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900190935
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1987
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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