tovaglia d'altare,
ante 1650 - post 1670
Il velo di calice è in taffettas di colore rosa carico e bordato di una trina a fuselli in oro filato su anima di seta gialla di due spessori diversi, o laminette d'oro e d'argento. La trina presenta un motivo di tralcio ondulato recante foglie e fiori stilizzati di cinque tipi diversi: sono riconoscibili gligli, margherite e tulipani
- OGGETTO tovaglia d'altare
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MATERIA E TECNICA
oro lamellare/ merletto a fuselli o tombolo
argento filato e seta/ merletto a fuselli o tombolo
argento lamellare/ merletto a fuselli o tombolo
- AMBITO CULTURALE Manifattura Spagnola
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria del Costume
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il velo è registrato in entrata nei magazzini della Guardaroba in data 1670 , definito "drappo di muta" (A. S. F., Guradaroba Mediceo, 178, c. 28). Non ha dunque in origine un uso liturgico ma serve a conservare gli abiti avvolgendoli; specificatamente il nostro drappo serviva a proteggere l'abito del Gran Maestro del Granduca. Il velo rimane nello "Stanzino dei Donativi" fino al 1762; cambia poi più volte stanza e viene destinato ad usi liturgici soltanto nel 1815, anno in cui si ritrova nella Cappella di S. Bernardo in Palazzo Vecchio come coperta d'altare. Il tipo di disegno della trina appare inconsueto per la produzione italiana della metà del XVII secolo; si può pensare ad una produzione spagnola. Rispetto alle normali trine in oro a fuselli la ricchezza della lavorazione risente dei più complessi motivi delle trine ad ago
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900190751
- NUMERO D'INVENTARIO Arredi sacri 926
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2011
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0