Cristo Crocifisso tra i Santi Niccolò e Francesco

dipinto,

Personaggi: Cristo; San Niccolò; San Francesco

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Beato Angelico (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima notizia sul Crocifisso risale al 23 ottobre 1564, quando venne trasferito dalla compagnia del Tempio dal 1530 sede provvisoria della confraternita trasferitavisi dai primitivi ambienti vicino alla chiesa e spedale dei Santi Filippo e Jacopo della Torricella al nuovo oratorio di via della Badessa ancora in costruzione (ASF. 1532 c.3r). L'11 giugno 1568 probabilmente per ovviare ai guasti prodotti dall'alluvione del 1557 il pittore Giovanbattista del Verrocchio (su di lui cfr D.COLNAGH1, A Dictionary of Fiorentine Painters London, 1928 p. 277 n. 24A) fu pagato "per più colori per raconc(i)are el crocifiso" (ACBN. Entrata e Uscita 1564-1571 c.35v.36r). II dipinto fu anche nel 1594 dal pittore e confratello Stefano Orlandi sul quale cfr D.COLNAGHI 1928, p.146 n.4. La tavola fu sistemata sull'altar maggiore e fino al 1926 (M.MARANGONI) era conservato nella compagnia un piccolo ex-voto cinquecentesco così descritto dal libro di Memorie del 1720 (ACSN, c. 51-52):" un quadretto antico con adornamento in noce dipintovi sul legno sei persone genuflesse ad un crocifisso in mezzo a San Niccolò e a San Francesco, che pare sia la copia del crocifisso che è in sagrestia il qual era all' altar maggiore avanti che fosse fatta la tavola che v'è di presente. Nel 1611 infatti la croce fu trasferita in sagrestia, e al suo posto sull'altar maggiore era già stata sistemata la Crocifissione di Francesco Curradi, per la quale cfr.scheda relativa. In questa occasione "maestro Giovanni di Zanobi pittore" (su di lui cfr. D.C0LNAGH1, 1928, p.138 f126) fu pagato "per suo resto di più cose intorno al detto crocifisso" (ACSN, Entrata e Uscita 1588-1667 C.122v) e il legnaiolo Vincenzo Sassi per aver tagliato dua santi, e ristretti e messo sprange dreto che li tengono e accomodato el crocifisso (..) e confitte dette figure e adornamento (ASF 1532 è,24 gennaio 1610/11 ). La tavola rimase in seguito in sagrestia, dove viene descritta dal Cinelli (1677 P.294) che non ne indica l'autore. Fu resa nota come opera dell'Angelico dal Poggi (1909,p.132), seguito nell'attribuzione da Douglas e De Nicola (1911 p.184 nota 1) e dalla Collobi Ragghianti (I950 p.467 nota 7) o Contrari a considerarla opera autografa sono la Schottmttller (1924 p.237) che la ritiene lavoro tardo di bottega, il Van Marie (1 928 ,D"1 1 7), che la data intorno, al 1448, considerando di mano del maestro solo la figura del San Francesco, i Paatz ( IV,1952,p. 394), il Salmi (1958,p.101) che cede l'opera sagomata sin dall'origine, ed eseguita nella bottega dell'artista tra il 1433 ed il '35 Pope-Hennessy in un primo momento (I952,p.178) ha escluso rapporti con l'Angelico, mentre in seguito (1974 pp.226 e 231) ha rivisto la propria opinione attribuendo la tavola all'artista domenicano e datandola intorno al 1430. In occasione della "Móstra delle opere del Beato Angelico" del 1955 Luciano Berti, che la considera dovuta alla bottega, e il Baldinifche invece la ritiene eseguita dal-maestro in-collaborazione con aiuti (cfr. anche 1970, nct48) hanno notato che la figura deìr San. Francesco era un falso, forse ottocentesco, e che l'originale" si trova dal 1912 nella Collezione Johnson di Filadelfia (Catalogo, 1955 p.25). Questa figura, cui era stata aggiunta una mano, cambiando l'atteggiamento del Santo era già nota, e considerata da Berenson (1913,p.11) come copia dell'originale del Ceppo. Dall'esame esegui to nel corso del restauro, fu notato come la tavola era stata raccorciata, e questo dato trova conferma nel documento prima riportato che ci dice come nel 1611 il legnaiolo Vincenzo Sassi fosse pagato per aver ridotto il Crocifisso L'opera, dopo esser stata ricomposta è stata esposta anche alla "Mostra di Firenze Restaura" (Firenze, 1972, sala VXXX, n.3). Il Cole (1977 p.382) ritiene, nonostante le cattive condizioni del dipinto che ne alterano la leggibilità, che almeno in parte l'opera sia dell'Angelico, coadiuvato dalla seconda mano della Madonna di Parma e della Incoronazione del Louvre " La datazione proposta è attorno al 1430 sia per un influsso masaccesco (evidente nelle figure dei Santi" nella illuminazione e nell'anatomia del Cristo) che per la vicinanza con l'incoronazione parigina"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900190273
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI sulla croce - IHS NAZARENUS REX IUDEORUM -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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