presentazione di Gesù al tempio

vetrata, post 1443 - ca 1445

Vetrata circolare composta da venti pannelli

  • OGGETTO vetrata
  • MISURE Diametro: 473 cm
  • ATTRIBUZIONI Ghiberti Lorenzo (attribuito): disegnatore
    Bernardo Di Francesco (attribuito): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno della Presentazione al Tempio si deve a Lorenzo Ghiberti che risulta pagato per esso il 7 dicembre 1443 (Poggi, 1909, doc.756); il maestro vetraio esecutore fu Bernardo di Francesco ricompensato dell’Opera per il suo lavoro nel febbraio 1445, quando l’occhio era già compiuto e messo a posto, ultimo in ordine di tempo di quelli del tamburo (Poggi, 1909, doc.772). Lo stesso Ghiberti nel suo secondo Commentario afferma: “Nella tribuna sono tre occhi disegnati di mia mano: nell’uno è come Cristo va in cielo, nell’altro quando adora nell’orto, il terzo quando è portato al Tempio” (ed.Molisani, 1947, p.47). Numerosi gli interventi critici relativi all’opera in esame. Già il Vasari, nelle sue Vite, attribuiva al Ghiberti tutte le vetrate del tamburo eccetto l’Incoronazione di Donatello (1550 p.277; 1568 p.285). Brevi, ma interessanti le osservazioni del Semper (1872, pp.22-23), il quale accenna alla chiarezza e alla bellezza del disegno ed al nitore dei colori. Notevole inoltre, il contributo del Poggi che nel 1909 curò la pubblicazione competa del materiale documentario riguardante tutte le vetrate del duomo, da lui ordinato e riassunto poi in brevi commenti esplicativi (Poggi, 1909, pp.LXXXVIII, LXXXIX e docc.756, 772). Un’analisi più accurata che tenesse conto dei dati stilistici e tecnici come pure delle personalità dei maestri vetrai fu tentata nel 1938 dalla Van Straelen che, in questa vetrata, la studiosa nota una peculiare plasticità nella figura della Madonna da far supporre che il modello potesse essere stato una statua antica; inoltre ella ritiene probabile che lo stesso Ghiberti abbia dipinto i volti della Vergine e del Sommo Sacerdote (Van Straelen, 1938, pp.84-85). Il Salmi osservò poi come nei tre occhi del tamburo lo stile dell’artista si fosse ampliate per influsso dei grandi maestri contemporanei operanti nelle vetrate vicine: Donatello, Paolo Uccello, Andrea del Castagno (Salmi, 1956, pp.236-237). Marchini parla di “grandiose figure di nuova intierezza, senza divagazioni disegnative o intarsi eleganti di colori” (1956, p.42), notando come la composizione sia ordinata con accentuato rigore prospettico, essendo i personaggi disposti in uno spazio geometricamente scandito dai pochi essenziali elementi architettonici; accenna poi all’alta concentrazione drammatica delle figure che sembra quasi evocare il mondo di Masaccio (Marchini, 1956, p.42; 1978, p.554). Secondo Van Oesterreich (1967, pp.134-140, o4o-149) la Presentazione al tempio è la meglio conservata delle tre vetrate ghibertiane del tamburo, essendo ancora rilevabili partì dall’originario modellato a grisaglia ed anch’egli, come la Van Straelen, ipotizza l’intervento diretto dell’artista nella fase pittorica. In occasione della mostra ghibertiana del 1971, la vetrata è stata oggetto di uno studio accurato da parte di M.Bacci che ne delinea la storia e la fortuna critica notando come la scelta di poche figure monumentali, si adatti bene alla traduzione in vetrata ed alla visione a distanza e come il Ghiberti torni qui ad un equilibrio compositivo che ha un precedente famoso nel trittico del Duomo di Siena di Ambrogio Lorenzetti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900188133
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1989
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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