Profeti

vetrata, post 1439 - ante 1441

Vetrata cuspidata divisa in due registri e composta da sedici pannelli

  • OGGETTO vetrata
  • MATERIA E TECNICA vetro/ piombatura/ pittura
  • MISURE Altezza: 610 cm
    Larghezza: 190 cm
  • ATTRIBUZIONI Bernardo Di Francesco (attribuito): disegnatore
    Agolanti Alessandro Detto Bidello (attribuito): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La vetrata fu commissionata a Bernardo di Francesco il 22 aprile 1439 assieme a quelle sopra le cappelle di S.Bartolomeo, S.Tommaso e S.Antonio Abate (cfr. Poggi, 1909, docc.628, 629); risulta finita e messa a posto in data 19 dicembre 1491 (Poggi, 1909, doc.629), ultima della serie allogata al maestro vetraio. I documenti 844 ed 845 del 27 febbraio e 17 maggio 1494 (pubblicati dal Poggi fra quelli relativi ai restauri) testimoniano di un rifacimento a questa vetrata eseguita da Sandro di Giovanni Agolanti, fiorentino. L’opera in esame al apri di quasi tutte le altre vetrate delle Tribune è stata oggetto di scarsa attenzione da parte della critica che in genere si è limitata ad un breve giudizio complessivo su di esse. Fu il Poggi, nel 1909, il primo studioso ad occuparsi separatamente di tutte le vetrate della Cattedrale fiorentina con la pubblicazione dei documenti ad esse relativi, da lui ordinati e riassunti poi in brevi commenti su ogni singola opera (per questa vetrata vedi Poggi, 1909, p.LXXXVI). Un’analisi più approfondita che tenesse conto dei dati stilistici e tecnici, come pure delle personalità dei diversi maestri vetrai, fu tentata nel 1938 dalla Van Straelen, in particolare, riguardo alla vetrata in questione, la studiosa, dopo aver notato l’alterazione dell’originario cromatismo marrone-dorato a causa dei numerosi restauri succedutesi nel corso dei secoli, osserva la notevole complessità dei volti (Van Straelen, 1938, pp.39, 61 n.1) la cui pittura può risalire in parte ai restauri del Quattrocento; in effetti, come nota giustamente Marchini (1978, p.550) i due profeti della metà destra sono di stile più tardo e si ricollegano forse a disegni del Pollaiolo. Probabilmente le due figure originarie erano state danneggiate dal fulmine che nel 1492 fece cadere in quella direzione molti marmi della lanterna della cupola, e furono quindi rifatte nel 1494 (vedi sopra, doc.844 e 845) da Sandro di Giovanni Agolanti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900188108
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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