Sant' Andrea apostolo
vetrata,
post 1442 - ca 1443
Ghiberti Lorenzo (attribuito)
1378 ca./ 1455
Guido Di Niccolò Guidi (attribuito)
notizie seconda metà sec. XVI
Vetrata cuspidata
- OGGETTO vetrata
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MISURE
Altezza: 300 cm
Larghezza: 180 cm
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ATTRIBUZIONI
Ghiberti Lorenzo (attribuito): disegnatore
Guido Di Niccolò Guidi (attribuito): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La vetrata fu commissionata a Guido di Niccolò ed ai suoi soci (Lorenzo d’Antonio, Carlo di Francesco Zati e Giovanni d’Andrea) il 31 gennaio 1442 (Poggi, 1909, doc.659; nello stesso documento venivano loro allogate altre quattro vetrate delle quali solo due furono poi da loro eseguite, per le cappelle di S.Antonio Abate e di S.Stefano). Il disegno fu fornito da Lorenzo Ghiberti che in data 5 marzo 1442 risulta pagato con lire sedici “pro suo magisterio” alla finestra in questione (Poggi, 1909, doc.664). La vetrata era compiuta e messa a posto nell’aprile del 1443 (Poggi, 1909, doc.693). L’opera in esame, al pari di quasi tutte le altre vetrate delle tribune, è stata oggetto di scarso interesse da parte della critica che, in genere, si è limitata ad un breve giudizio complessivo su di esse. Fu il Poggi nel 1909 il primo studioso ad occuparsi di tutte le vetrate della cattedrale fiorentina, con la pubblicazione dei documenti ad esse relativi, da lui ordinati e riassunti poi in brevi commenti su ogni singola opera (per questa vetrata vedi p.LXXXVI). Un’analisi più approfondita che tenesse conto dei dati stilistici e tecnici, come pure delle personalità dei diversi maestri vetrai, fu tentata nel 1938 dalla Van Straelen; la studiosa nota nella vetrata il cromatismo caratteristico di Guido (blu, verde e rosso) e l’appartenenza ad una fase intermedia di sviluppo nell’ambito della produzione ghibertiana (Van Straelen, 1938, p.76). Marchini (1978, p.552) accenna, assieme ad altre, alla figura di S.Andrea notando come il senso della maestà visibile in esso scaturisca soprattutto da esteriori manifestazioni formali quali la monumentalità e lo sfarzo delle vesti. Da sottolineare un termine usato nel documento n.664 che si riferisce all’intervento del Ghiberti: egli vien pagato “pro suo magisterio” e non “pro suo disegnio” come nella maggior parte dei casi, il che fa pensare alla possibilità di una partecipazione attiva dell’artista fiorentino in fase di pittura della vetrata. Interessante osservare che nelle descrizioni date sia dal Poggi (1909) che dalla Van Straelen (1938) la vetrata con S.Andrea (come anche quella di S.Mattia, si trovava nella parte inferiore della finestra, mentre nella zona soprastante vi erano semplici vetri bianchi; probabilmente fu ricollocata al suo posto, in alto (ignoriamo quando vi era stata tolta) dove è attualmente visibile dopo i restauri della ditta Tolleri (cioè verso il 1950) ed i vetri bianchi furono piombati nella zona inferiore che in origine doveva raffigurare, al pari delle altre finestre, due Santi abbinati; inoltre all’epoca della Van Straelen (vedi nota 3, p.76), mancava parte del baldacchino (come anche nella vetrata della cappella di S.Mattia) che era conservato in frammenti presso l’opera del Duomo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900188111
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1989
- ISCRIZIONI sul basamento sotto il Santo - SCS ANDREAS APP.O - Guido di Niccolò Guidi - caratteri gotici - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0