San Matteo evangelista

vetrata, 1442 - 1442

Vetrata cuspidata

  • OGGETTO vetrata
  • MISURE Altezza: 300 cm
    Larghezza: 180 cm
  • ATTRIBUZIONI Domenico Di Piero Da Pisa (attribuito): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La vetrata fu commissionata dapprima il 31 gennaio 1442 a Guido di Niccolò e compagni (Poggi, 1909, doc.659); delle cinque finestre che qui erano loro affidate ne furono eseguite solo tre: per le cappelle di S.Martino e S.Stefano e S.Andrea, 3B, 13B e 11B; l’allogagione fu passata quindi a Domenico di Piero da Pisa il 28 agosto del medesimo anno (Poggi, 1909, doc.680). L’opera in esame, al pari di quasi tutte le altre vetrate delle tribune, è stata oggetto di scarsa attenzione da parte della critica che in genere si è limitata ad un breve giudizio complessivo su di esse. Fu il Poggi, nel 1909, il primo studioso ad occuparsi di tutte le vetrate della cattedrale fiorentina, con la pubblicazione dei documenti ad esse relativi, da lui ordinati e riassunti poi in brevi commenti su ogni singola opera (per questa vetrata vedi p.LXXXVII). Un’analisi più approfondita che tenesse conto dei dati stilistici e tecnici come pure delle personalità dei diversi maestri vetrai, fu tentato nel 1938 dalla Van Straelen; nella vetrata in questione la studiosa nota un certo appiattimento nel modellato del Santo e ritiene probabile che Domenico (come gli altri maestri vetrai in alcuni casi) avesse lavorato su un disegno proprio, appoggiandosi comunque ai modelli ghibertiani per altre finestre; osserva inoltre che nelle colonnine del baldacchino viene usato il rosso invece del verde che ritroviamo ad es.nella vetrata della Madonna, la 6B, lavorata dallo stesso Domenico; poiché le colonnine rosse compaiono anche nelle vetrate lavorate da Guido di Niccolò e compagni, ne deriva la possibilità che Guido avesse iniziato a lavorare la finestra prima dell’allogagione a Domenico (Van Straelen, 1938, p.78). E’ interessante osservare che nelle descrizioni date sia dal Poggi (1909) che dalla Van Straelen (1938) la vetrata di S.Maria (come pure quella di S.Andrea la 11B) si trovava nella parte inferiore della finestra, mentre nella zona soprastante vi erano semplici vetri bianchi, probabilmente fu ricollocata al suo posto, in alto (ignoriamo quando vi era stata tolta) dove è attualmente visibile, dopo i restauri della ditta Tolleri (cioè attorno al 1950) ed i vetri bianchi furono piombati nella zona inferiore che in origine doveva raffigurare, al pari delle altre, due Santi abbinati; inoltre all’epoca della Van Straelen (vedi pag.76 nota 3) mancava una parte del baldacchino (come anche nella vetrata di S.Andrea, 11B) che era conservata in frammenti presso l’Opera del Duomo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900188103
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1989
  • ISCRIZIONI sotto al Santo - S.MATHIAS APOS - Domenico di Piero da Pisa - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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