acquasantiera,
1742 - 1742
Acquasantiera composta da tre parti distinte: la pila per l'acqua benedetta a forma di conchiglia, il cartiglio coin l'iscrizione e la testa di putto; della pila per l'acqua è rimasta solo la parte murata con le due volute interne e parte delle scanalature che le davano forma a conciglia
- OGGETTO acquasantiera
-
MATERIA E TECNICA
MARMO BIANCO
Stucco
- AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
- LOCALIZZAZIONE Castelfiorentino (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'iscrizione stessa sul cartiglio ci dà una indicazione dell'epoca e del committente di quest'opera. Nel XVIII secolo infatti la chiesa primitiva molto antica e di stile romanico fu ridotta a barocca con profondi interventi di modifica. Questi furono opera del pievano Jacopo di Ippolito Galletti che resse la chiesa dal 1723 al 1728 ma soprattutto del suo successore, il proposto Francesco Baldi. Attualmente l'acquasantiera è insieme a quella della scheda 00188058 uno dei pochi oggetti superstiti della ristrutturazione settecentesca che fu completamente distrutta durante i restauri del 1936 volti a restituire alla chiesa il suo aspetto originario. Anche la collocazione non è più quella originale, infatti sia nelle "Iscrizioni di Castelfiorentino" di Olinto Pigni che nella "Pieve di Santo Ippolito" di Pasquale Gherardini risulta che si trovasse murata presso la porta che dalla Canonica porta in chiesa. La data potrebbe proprio fare riferimento all'anno del congiungimento di questi due edifici. E' probabile che durante i restauri sia avvenuto uno scambio fra le collocazioni originarie delle due santiere
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900188057
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI nel cartiglio - IACOBUS ANTONIUS GALLETTUS/ PLEBANUS 1724/ P - a pennello nero - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0