Natura morta con vasi di porcellana e fiori
dipinto
1786 - 1786
Cioci Antonio (notizie Dal 1722/ 1792)
notizie dal 1722/ 1792
Sul fondo scuro si staglia l’irregolare pianale su cui poggiano innumerevoli, finissime suppellettili istoriate dalla forme più svariate. Tralci di fiori escono dai due vasi più imponenti, altri mazzetti poggiano sul pianale
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Cioci Antonio (notizie Dal 1722/ 1792): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opificio delle Pietre Dure
- LOCALIZZAZIONE Opificio delle Pietre Dure
- INDIRIZZO Via degli Alfani, 78, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE E’ questo forse uno dei più bei modelli dipinti dal Cioci per quanto attiene a questo particolare soggetto, grazie alla luminosa trasparenza con cui il pittore è riuscito a rendere le fini porcellane istoriate, la delicatezza dei fiori e la grande varietà di forme degli oggetti che costituiscono un vero campionario di possibilità plastiche isolate in uno spazio astratto del tutto privo di riferimenti temporali e narrativi. Assieme ad un altro olio di medesimo soggetto, il dipinto fa parte di una coppia per due modelli di consoles da tradursi in commesso di pietre dure su fondo di pietra nefritica di Egitto, consoles attualmente conservate nella Sala della Fede e nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti. Quest’opera non può essere interpretata come una ulteriore, raffinatissima variante sul tema della composizione di vasi, cui il Cioci si era già avvicinato con la composizione dei modelli con Vasi Etruschi: c’è qui da notare, in aggiunta alle precedenti esperienze, lo straordinario senso di illusionismo visivo e tattile realizzato proprio in vista della traduzione in pietre dure, e quindi della resa, di ambito culturale del tutto illuministico, della realtà delle trasparenti lucentezze della porcellana tradotte nello smaltato nitore delle pietre dure. Il dipinto fu eseguito nel 1786 (A.S.F. I e R. Corte Lorenese, filza 4935, 23 maggio e 16 giugno). La traduzione a commesso di pietre dure, che solitamente procedeva con notevole celerità, trovò in questo caso diversi ostacoli, tanto che, nel 1789 Luigi Siries, succeduto al padre Cosimo, tona a proporre il progetto al Granduca Ferdinando III, come se si trattasse di un modello e di una idea del tutto originale (A.S.F. I e R. Corte Lorenese, filza 2375, 9 ottobre 1793, c. 101). Di qui si avvia un processo di lavorazione che si conclude, senza altri impedimenti, nel settembre 1795. La tavola, insieme al suo pendant, è ultimata e completa anche dei sostegni in bronzo intagliati da Lorenzo Dolci e dorati da Pasquale Corsani (A.S.F. I. e R. Corte Lorenese, filza 4944, agosto 1795)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900170251
- NUMERO D'INVENTARIO 929
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Opificio delle Pietre Dure
- ENTE SCHEDATORE Opificio delle Pietre Dure
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0