Apollo e le Muse
dipinto
1837 - 1837
Giorgi Giovanni Battista (notizie Prima Metà Sec. Xix)
notizie prima metà sec. XIX
Sull’ampio spazio circolare si succedono concentricamente eleganti fregi di carattere puramente decorativo, ghirlande di fiori sapientemente elaborate, un complesso apparato allegorico floreale e poi, finalmente al centro di questo elaborato assieme, concepito in assetto rigorosamente concentrico, il carro Apollo trainato da focosi cavalli, su una candida nuvola
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Giorgi Giovanni Battista (notizie Prima Metà Sec. Xix): pittore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opificio delle Pietre Dure
- LOCALIZZAZIONE Opificio delle Pietre Dure
- INDIRIZZO Via degli Alfani, 78, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo modello ad olio per la realizzazione di una tavola in commesso di pietre dure è collegato ad uno dei maggiori impegni affrontati dalla Galleria dei Lavori in periodo ottocentesco: basti pensare che la lavorazione del relativo piano si protrasse dal 1837 al 1850 e alle pagine entusiastiche che lo Zobi dedicava alla tavola, da poco ultimata, nel 1853. La tavola fu concepita nel periodo in cui iniziava lento ma inesorabile declino del lavoro in commesso di pietre dure, su progetto di Carlo Siries, allora direttore dell’Opificio. Questi, sostenuto dall’approvazione granducale, intendeva far produrre un’opera altissima degna del glorioso passato dell’Opificio: si scelse così per il futuro piano in commesso una dimensione particolarmente ampia, si selezionarono pietre preziose ed esotiche, dai più puri lapislazzuli orientali per il fondo, alle agate e ai diaspri più puri e si affidò ad uno scultore famoso come Giovanni Duprè (1817-1882) il compito di eseguire il sostegno bronzeo della tavola. Il Giorgi chiamato a fornire il modello ad olio, cercando di essere all’altezza di un programma così impegnativo, progettò questo complesso apparato allegorico-floreale: vi riuscì in parte perché, in tanta macchinosità, perse di vista le consuete eleganze del collaudato repertori neoclassico, anche se non gli si può negare la novità dell’assetto compositivo sulla circolarità concentrica. Ma il disegno dell’impegnatissimo Giorgi non soddisfece appieno le ambizioni che si erano riposte nell’impresa, tanto che nel 1842, si richiese l’intervento di Aristodemo Costoli (1803-1872), assistente del Bartolini alla cattedra di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti, ed anche pittore, per la modifica del Carro di Apollo (A.O.P.D, Registro di spese mensuali dal 1820 al 1856, c. 109). La variante fu eseguita e l’Apollo – di cui forse nella variante del Giorgi conservata n disegno, non era forse piaciuta una certa nervosa fragilità – trovò il suo assetto definitivo. La tavola, finalmente eseguita, venne esposta al pubblico, prima di essere sistemata nella Galleria Palatina, nel 1851. Una replica, più piccola e su fondo di marmo nero del Belgio, è conservata a Leningrado: prodotta per lo Zar di Russia su disegno di Edoardo Marchionni, è la testimonianza e la riprova del duraturo successo incontrato da questa celebre tavola
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900170199
- NUMERO D'INVENTARIO 800
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Opificio delle Pietre Dure
- ENTE SCHEDATORE Opificio delle Pietre Dure
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0