La facciata della chiesa di Santa Maria del Fiore demolita nel 1587

disegno,

Il disegno riproduce la facciata tre-quattrocentesca di Santa Maria del Fiore per metà al grezzo e, per la metà inferiore, completata dalla struttura in marmo e dalle decorazioni scultoree. Vi si aprono tre portali di analoghe dimensioni tutti culminati in edicole gotiche con, al di sotto, lunette raffiguranti scene della vita della Vergine. Negli sguanci del portale centrale si vedono quattro registri di nicchie appaiate nelle quali stanno statuette di apostoli (12) e quattro raffiguranti Santi (cfr. G.KREYTENBERG, 1977, p.1). Lungo la superficie della facciata già eretta, in orizzontale, si sovrappongono due fasce aperte in nicchie ed edicole con varie figure scolpite (Profeti, etc..)

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta bianca/ inchiostro di seppia
    carta bianca/ penna
  • ATTRIBUZIONI Barbatelli Bernardino Detto Poccetti (1548/ 1612)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno, presente presso l'Opera del Duomo dai primi del XVII secolo (Inventario del 1608), è attualmente conservato in un deposito e sostituito da una riproduzione fotografica esposta in una delle prime sale del Museo. Ricordato, oltre che dall'Inventario del 1608, dal Baldinucci, viene considerato opera autografa di Bernardino Poccetti - e non la copia successivamente tratta dall'originale per mano di Alessandro Nani (BALDINUCCI, IV, p.52; G.POGGI, 1904, p.57) - da tutta la critica moderna (P.SANPAOLESI, 1951; L.BECHERUCCI, 1968; A.MATTEOLI, 1974; G.BRUNETTI, 1974-'75). La qualità, la precisione calligrafica e le note di ambiente (figurette di astanti) presenti in questo disegno fanno ritenere quasi certa la mano del Poccetti, piuttosto che una sterile copia di autore più tardo. Questo lavoro, indispensabile documento per la ricostruzione della facciata arnolfiana - fu iniziata da Arnolfo intorno al 1295 e successivamente (dal 1301) proseguita ed arricchita di sculture da Andrea Pisano ed altri artisti fino ai primi del XV secolo - ha un parallelo nell'affresco che lo stesso Poccetti eseguì nel chiostro di San Marco con una delle storie di Sant'Antonino dove si vede la stessa facciata incompiuta, prima della distruzione del 1587. La distruzione di questa facciata, imputabile attraverso documenti contemporanei a Bernardo Buontalenti (con precisi riferimenti si cfr. l'articolo di A.MATTEOLI, pp.76-77 ed il successivo regesto documentario), avvenne ai primi 1587 s.c. e, oltre all'indubbia ambizione buontalentiana di essere l'architetto di parte dell'edificio religioso più importante della città, vi contribuì senza dubbio anche la volontà granducale (Francesco I) di porre termine a quella "disdicevele" incompletezza. Appariva indubbiamente stonata - anche se non era la sola - in una città che si era arricchita in quel secolo di molti dei suoi capisaldi architettonici, questa opera incompiuta proprio nell'edificio simbolo della religiosità cittadina e granducale. Ma l'illusione del Buontalenti restò solo tale e come è noto occorsero numerosi concorsi, dopo quello del 1587-'89, - e alcuni secoli - perché la facciata fosse eseguita e, per ironia storica, non con un aspetto "moderno", quale era quello ipotizzato dagli architetti manieristi e barocchi, ma, piuttosto, in uno strenuo tentativo ottocentesco, con la vana ricerca dello spirito gotico arnolfiano (cfr. schede relative alle facciate ottocentesche)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900161639
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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