I coscritti italiani del Reggimento Sigismondo dopo la battaglia di Magenta. episodio della battaglia di Magenta

dipinto, 1859 - 1862

N.P

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Lanfredini Alessandro (1826/ 1900)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria d'Arte Moderna
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Lanfredini partecipò con questo dipinto al concorso Ricasoli bandito dal GovernoProvvisorio della Toscana con decreto del 23 settembre 1859 per il settore "Episodimilitari dell'ultima guerra", che prevedeva l'esecuzione di quattro dipinti, senza stabilirne nè le dimensioni dei bozzetti da presentare alla giuria nè quelle del quadro finito (A. G., Affari Trovati, 1859-1860, f. 1, pos. 1; Il Monitore Toscano, 24 settembre 1859 e 18 ottobre 1859). Il Lanfredini, presentato il bozzetto con il motto "Chi muore per la patria", venne scelto al primo posto per l'esecuzione fra i ventiquattro partecipanti al settore (A. G., cit., f. 1, pos. 2); il prezzo per l'esecuzione fu fissato a 50o francesconi (Il Monitore Toscano, 12 maggio 1860). Stipulato il contratto il 3 luglio 1860 con l'impegno di terminare il dipinto entro diciotto mesi, il Lanfredini venne pagato in quattro rate di L. 700 ciascuna fra il luglio 1860 e il giugno del 1862 (A. G., cit., f. 1, pos. 4, 6, 7). Presente all'Esposizione Italiana di Firenze del 1861 non ancora terminato, il quadro venne premiato con una medaglia. Forse esposto alla Promotrice Fiorentina del 1862, ma non menzionato nel catalogo di quest'ultima (A. G. cit., f. 1, pos. 6), il dipinto fu depositato temporaneamente nello Stabile della Dogana, in seguito venne collocato all'Accademia, dove è documentato dal 1867. Dal 1920 ca. al 1976 è stato in deposito presso la Biblioteca del Risorgimento, attualmente si trova nella sala 18 della GAM. Il soggetto tratta di un avvenimento collaterale alla battaglia di Magenta di particolare risonanza in quegli anni, quando "alcuni soldati dell'esercito italo-franco, che guadagnata, nel giugno del '59, una trincea del nemico, e meravigliati come fosse stata così mal difesa, si fanno ad esaminare i cadaveri di coloro che vi stettero a così fiacco presidio. Visto ch'erano giovani reclute italiane, avvisano di frigarne le giberne [...] riscontrano che le cartucce avanzate a que' miseri, non avevano palla, segno evidente che, di nascosto ai capi, l'avevano tolta" (P. Selvatico, 1863, pp. 64-65). Le fonti contemporanee confermano la valutazione del dipinto data dalla commissione tecnica del concorso come il migliore fra i tanti quadri di soggetto esplicitamente risorgimentale (G. E. Saltini, 1862, p. 62; P. S., 1862, p. 314; T. Dandolo, 1863, pp. 160-161; P. Selvatico, 1863, pp. 44-45; 64-64). Un'incisione del dipinto venne pubblicata nel Giornale dell'Esposizione Italiana del 1861 (p. 313)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900158789
  • NUMERO D'INVENTARIO Acc. n. 367
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1977
  • ISCRIZIONI in basso, a destra - Aless.dro Lanfredini - corsivo - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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