cuscino funebre, opera isolata - manifattura toscana (sec. XV)
Realizzato cucendo insieme, secondo un disegno, piccoli frammenti di stoffe differenti per genere e colore. Faccia sup: motivo formato da otto stelle ad otto punte inscritte in cerchi uguali a due a due disposte intorno ad una nona stella centrale: le stelle presentano cinque diverse tipologie. Il diametro dei cerchi è di ca. cm 10; sono raccordati fra loro da rombi realizzati a piccoli scacchi e rifiniti all'esterno, per ottenere la forma quadrata del cuscino, da otto tasselli di forma triangolare. Gli elementi della composizione hanno forma diversa a seconda della necessità del disegno, che è reso più evidente da sottili profilature intorno ad ogni pezzo. Faccia inf: la decorazione è ottenuta usando piccoli quadrati di lane diverse di mm 10 di lato ca. disposti trasversalmente a fasce di colore uguali in modo da ottenere l'effetto di quadrati concentrici intorno al tassello centrale. Ognuno di questi quadrati è sottolineato da una profilatura in colore contrastante. I colori si susseguono dall'interno all'esterno: giallo, bianco, verde, azzurro, rosa, bianco, nero, verde, blu, bianco, rosso, grigio e verde per i triangolini terminali. La due facce sono unite da una fascia in seta tessuta con filati bianchi, rossi, gialli.*
- OGGETTO cuscino funebre
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MATERIA E TECNICA
lana/ tela
seta/ damasco
seta/ gros de Tours
seta/ lampasso
seta/ taffetas
seta/ velluto
- AMBITO CULTURALE Manifattura Toscana
- LOCALIZZAZIONE Impruneta (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1944 i gravi bombardamenti subiti dalla basilica di S. Maria all'Impruneta recarono scarsi danni al sepolcro del vescovo Antonio degli Agli ma provocarono lo spostamento della lastra superiore (foto SBAS FI 45309) che rese possibile, a guerra ultimata, una recognizione della salma. In questa occasione fu rinvenuto il cuscino sul quale poggiava la testa del defunto, deposto con il volto coperto da un velo realizzato a reticella ricamata (cfr. NCT 0900158565) nel monumento funebre fatto per lui erigere dalla nipote Dianora o Deianira nel 1476 (cfr. NCT 0900017547). Si può pertanto ritenere che il cuscino sia stato confezionato in anni di poco precedenti a tale data: l'uso cui fu infine destinato rivela che doveva essere ritenuto un oggetto di qualche pregio, se non economico - in quanto lavorato con materiali di recupero - di certo affettivo per il defunto, forse per lui espressamente cucito dalle mani dell'amorosa nipote che si curò di seppellirlo degnamente. Sebbene sia noto da fonti letterarie (A. Piccolomini, La Raffaella, dialogo della bella creanza de le donne, Venezia ed. 1622, pp. 241-242) e da attività artigianali sopravvissute (pezzetti della Valtellina, tappeti di Erice) o praticate in ambito domestico (lavorazione a maglia, fabbricazione di coperte 'patchwork') che i tessili sono sempre stati riutilizzati fino all'estremo limite delle loro possibilità in ogni strato sociale, non si conoscono esempi di lavorazione analoga a quella del cuscino in esame databili al sec. XV o rappresentazioni pittoriche di oggetti simili. Esso è fabbricato utilizzando una trentina di tessuti diversi che, per qualità e varietà, rivelano la provenienza da un ambiente economico agiato, dove erano presenti tappezzerie in seta, venivano indossati abiti in seta e lane pregiate, ma si usavano anche lane grossolanamente lavorate, di evidente produzione domestica. La seta è impiegata per la fascia laterale e nella faccia superiore del cuscino, in cui sono presenti anche tessere in lana; tutta in lana invece è la faccia inferiore, così come le profilature. I tessuti serici, elencati di seguito secondo un ordine approssimativo di valore economico, sono: velluti, nei colori cremisi, nero, blu, rosa, marrone; lampassi in blu e bianco e lilla e bianco; damaschi in bianco e 'lionato' (marrone-arancio); broccatello con fondo rosso e opera in giallo paglierino; gros de Tours blu; rasi in cremisi, blu, viola, celeste, verde, lionato. Le lane impiegate sono facilmente confrontabili nella faccia inferiore del cuscino che può considerarsi, per così dire, un campionario delle diverse qualità; sono presenti lane fini, trattate dopo la tessitura con processi di follatura e garzatura, bianche o nei colori rosso, nero, blu, ottenuti con materie tintorie di provenienza straniera e quindi generalmente impiegate da maestri tintori professionisti - tali lane rappresentano probabilmente un campione dei famosi drappi prodotti in Firenze ed esportati in tutta Europa -; lane di media qualità nei colori melange e rosa; lane filate e tessute grossolanamente in bianco, azzurro, grigio, verde, tinte queste ultime ottenute da vegetali di vasta diffusione e di semplice impiego. I frammenti in lana rosa, largamente utilizzati nella formazione del disegno superiore, provengono, sembra, da un altro ambito. Con raffinato accorgimento, le bianche asole rotonde in cui passavano forse i lacci del corpetto, sono state usate come motivo decorativo al centro di alcune tessere: gli elementi del disegno aventi analoga funzione sono stati quindi decorati di piccoli 'pois' che le richiamassero. La stella ad otto punte è un motivo estremamente diffuso e ricorrente sia in tessili orientali che occidentali, antichi e moderni, che si presta ad essere eseguito nelle tecniche più diverse: tessuto o in tappeti con il pelo annodato, realizzato a maglia, all'uncinetto, a reticella, a fuselli, ad ago. Il suo successo è dovuto forse alla facilità di esecuzione rispetto alla resa decorativa che offre un motivo strutturato specularmente in orizzontale ed in verticale. Tuttavia, anche se il cuscino è confezionato secondo un decoro, per così dire, 'classico', soprattutto fra i tessuti popolari, l'esecuzione estremamente accurata - le profilature talvolta triple in ogni tessera - e l'accostamento raffinato dei colori e delle diverse qualità dei tessuti sono inconfondibili indici del guasto estetico sicuro ed 'educato' dell'ignoto manifattore
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900158566
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0