Sacra Famiglia con San Giovanni Battista bambino

dipinto, 1600 - 1620

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Genovese
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stemma nell'angolo inferiore destro indica che appartenne in antico ai Co= lonna ma la tela non appare citata nel catalogo settecentesco della collezione romana (Catalogo dei quadri e pitture ... , Roma, 1783). Prima dell'attuale collocazione ne era proprietario il principe Barberini. La vicenda attributiva del dipinto, incerta fin dalla sua prima presentazione alla Mostra fiorentina del 1922, non ha trovato, a dispetto della sua elevata qualità e di elementi stilistici ben caratterizzati, una svolta decisiva. La prima variazione appariva già dalla ristampa del Catalogo dell'esposizione: la tela assegnata al Morazzone veniva trasferita a Bartolomeo Sohedoni. In seguito su indicazione del Longhi, la Gregori la inseriva fra le opere giovanili del Genovesino. Ma lo stesso Longhi, nei suoi ultimi anni, dubitava di questa attribuzione (Boschetto" 1971), Molti dunque i nomi proposti e non tutti usualmente convincenti nell'individuarne l'ambito culturale; non è lombardo e infatti la paternità al Morazzone è stata giustamente esclusa (Gregari, 1962); né il generico riferimento al manierismo emiliano si rivela sufficientemente consono allo stile più costruito e di stretta osservanza parmense del giovane Sohedoni (cfr. B. Miller, Bartolomeo Schedo in Modena, 1602-07i the earlier phase of bis Work, in The Burlington Megadine, CXXI, 1979, 911, pp. 76-92). Per l'attribuzione definitiva al Genovesino manca poi la possibilità di un confronto con la sua produzione giovanile, precedente alla prima fase individuata dalla Gregori (1954) e che si conclude con la Sacra Famiglia del Museo Civico di Piacenza del 1639. I caratteri lombardi e già decisamente caravaggeschi di quei dipinti (cfr. M. Gregori, 1954, figg. 8, 9a, 9b) non compaiono nella Sacra famiglia della collezione Longhi che è piuttosto segnata dal tardo manierismo genovese. E' il Cambiaso che fornisce qui il modello per la posa scomposta dei due bambini e per il plasticismo incerto ma luminoso dei loro corpi. Inoltre lo scorcio del profilo della Vergine sembra ispirarsi alla Madonna col cappello della raccolta D'Avack di Roma (B. Suida Manning-W. Suida, Luca Cambiaso, Milano, 1958, fig. 448). Delle geometriche e luminescenti costruzioni del pittore ligure vi è qui ancora il ricordo nella composizione a larghe zone concentriche di colore, ma la realizzazione più morbida e l'uso meno astratto della luce sono già seicenteschi, entro i primi due decenni. Non basta tuttavia il debito col Cambiaso comune a gran parte del pittori genovesi attivi entro la prima metà del secolo ad individuare l'autore del nostro dipinto. Più che ad ogni altro egli si avvicina all'Ansaldo la cui nota Fuga in Egitto (Roma, Galleria nazionale d'Arte Antica) ha una invenzione simile nell'ampia e circolare ricaduta del manto e così anche sono affini le fronde degli alberi, leggerrissime e toccate di luce e i panneggi rigonfi di pieghe. Eppure il fondo di venetismo che la realizzazione più pittorica e ricca sottintende non consente di stringere i rapporti con quegli esempi, e difatti il Longhi ebbe a definire questa tela "tanto bella quanto problematica"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900155724
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - 66 - lettere capitali - a inchiostro bruno -
  • STEMMI sul telaio a sinistra - familiare - Stemma - Colonna - coronato, rosso con banda gialla e scritta "Roma"
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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