San Bruno (?)
dipinto,
post 1660 - ante 1669
Brandi Giacinto (1621/ 1691)
1621/ 1691
Santo monaco certosino piangente, forse San Bruno, a tre quarti, con una grande croce e in atto di indicare un teschio
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 107 cm
Larghezza: 79 cm
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ATTRIBUZIONI
Brandi Giacinto (1621/ 1691)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Zurbaràn Francisco De
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto donato nel 1939 dal Signor Nino Bertocchi a Roberto Longhi e fino ad allora erroneamente attribuito a Zurbarán, è stato pubblicato per la prima volta dal Boschetto con il nome di Giacinto Brandi. Riteniamo molto probabile l'identificazione del Santo raffigurato, con il San Bruno, iconografia proposta da Longhi, messa in dubbio da Boschetto e negata dalla Pampalone, sia perchè si tratta di un monaco certosino, sia per la presenza della croce e del teschio, attributi sempre riferiti a questo Santo (L.Réau, "Iconographie de l'arte chrétien", Paris 1955-1958, III, I, 1958, pp. 249-250), sia per le strette somiglianze con altre immagini certe di San Bruno. Si vedano a proposito i dipinti del Guercino nella Pinacoteca di Ferrara, quello del Mola a Roma nella Collezione Incisa della Rocchetta, e dello Stanzione a Napoli, nella chiesa della Certosa di S.Martino e nel Museo Nazionale. L'elemento che lascia una certa perplessità circa l'identificazione con San Bruno è costituito dal pianto del monaco, non riscontrato in altri casi nè rammentato dagli studiosi, da mettersi comunque in relazione alle tante volte citata meditazione del Santo. Per quanto riguarda la datazione del dipinto, per la quale Longhi aveva pensato al 1650 circa, concordiamo con Antonella Pampalone nel ritenerlo eseguito più tardi, intorno al 1662, in stretta relazione con il 'S. Antonio nel deserto' (Roma, Coll. Doria Pamphili) e con il 'S. Giovanni Battista' (Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica, in deposito all'Accademia dei Lincei), dipinti subito dopo la pala raffigurante i 'Santi Quaranta Martiri', 1660 circa (Roma, Chiesa delle Stimmate). Infatti dipinti citati risentono fortemente dell'atmosfera luministica dagli intensi contrasti che caratterizzarono questo periodo dell'attività pittorica del Brandi, influenzata dallo stile di Mattia Preti con il quale il Brandi era anche in rapporti di amicizia: si noti il movimento della luce che investe da sinistra la figura del San Bruno con tale intensità da creare forti chiaroscuri e conferire all'immagine un contenuto drammatico e fortemente realistico
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900155642
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0