Borea rapisce Orizia/ figure allegoriche

decorazione pittorica, 1700-1799

Sulle pareti del salone sono dipinte tre figure rappresentanti la "Giustizia" con in mano la bilancia, la " Fortezza" che ha ai piedi un leone e la terza con in testa un elmo rappresenta la "Temperanza" o la "Prudenza". Le figure allegoriche sono collocate in grandi nicchie inserite fra colonne di finto marmo. Finti balconi e finte volte, si aprono al di la delle strutture reali, del salone.Una complessa struttura di finte architetture sorregge la volta. Il soffitto della sala voltata, presenta uno sfondato a cielo aperto su cui danzano putti e figure femminili in veste allegorica, dalle tonalità chiare. Un centauro in primo piano con la sua pesante e oscura figura, chiude da un lato la composizione. Il cromatismo della volta si differenzia così dalle tonalita tenui nelle gradazioni dei grigi e dei rosa nelle quadrature e delle figure allegoriche dipinte sulle pareti della scala

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Galeotti Sebastiano (1676/ 1746)
    Busoni Bartolommeo (1680/ Post 1730)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Da Morrona(1798, p. 194), ci dice che "il Ferretti dipinse anche bene a fresco nella casa che oggi appartiene al signor Filippo Lenzi e nella cui sala il citato Busoni spiegò il suo talento nell'architettura". Dai documenti dell'archivio di Stato di Pisa, pubblicati dalla Fabbrini (1968, p. 22) sulla rassegna del comune, sappiamo che all'epoca del Da Morrona il signor Filippo Antonio Lenzi aveva acquistato il palazzo di via Tavoleria dalla signora Lucrezia figlia del fu cavalier operaio del Duomo Antonio Quarantotti, inseguito il palazzo fu sede del messaggero toscano e oggi è sede del pensionato per studentesse sotto la direzione delle suore di S. Marta. Dobbiamo a questo punto fare delle precisazioni. Secondo la Fabbrini le decorazioni risalgono al tempo delle nozze della madre di Lucrezia, Maddalena dei Marchesi Incontri di Volterra, con suo padre il patrizio pisano Antonio Quarantotti, avvenuta nel 1745 (Fabbrini, cit. p. 42). Noi pensiamo a differenza della Fabbrini che la decorazione non sia in toto risalente a quell'epoca in quanto, il Busoni, con tutta probabilità morì nel 1730 (Zani, Enc. Med.) e la saletta del Ferretti è decorata nel 1741, in oltre il Da Morrona attribuisce la "sala della casa Quarantotti" al Busoni. La struttura a finte architetture richiama le architetture pozzesche. Riteniamo di poter identificare il Busoni come l'autore delle figure in bianco e grigio poste sulle pareti del salone centrale, che tanto ricordano la "Speranza" e la "Carità" del vano scale del S. Silvestro (ammesso sempre che sia stato il Busoni l'artista di queste decorazioni). Abbiamo già visto l'uso di figure in monocromo di finte architetture nel vano scale di palazzo Ruschi ed esso sembra accomunare tutti i pittori del 1700 pisano. L'affresco sulla volta del salone è invece stato attribuito da Gerhard Ewald al firentino Sebastiano Galeotti (si veda anche Nino Carbonieri, 1955, p. 14)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900143488
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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