Madonna con Bambino

dipinto, post 1500 - ante 1510

Dipinto a tempera su tavola a fondo scuro raffigurante la Madonna col Bambino. La semplice cornice è in legno dipinto di nero

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Predis Giovanni Ambrogio De (maniera): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
  • INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo la breve descrizione dell’inventario SOLENNE (1888), “Madonna con Bambino su Tavola. Risorgimento”, riprese dal successivo inventario FERRI (1889) il dipinto è attribuito da SUPINO (1898) alla “scuola lombarda del sec.XVI”, seguito dalla CRATTWELL (1908) – che lo vede esposto nella “hall of the armour”, l’odierna sala del Duca d’Atene -, da ROSSI (1938) e dalle schede dattiloscritte della collezione Carrand (anonime, ma basate su note di SUPINO riviste dall’allora direttore del Bargello Filippo ROSSI nel primo dopoguerra; com.or.del caposervizio del museo, Moscadelli). L’opera ha partecipato alla mostra leonardesca al Palazzo dell’Arte di Milano dal maggio all’ottobre 1919, come indica un cartellino incollato sul retro della tavola poco lontano da una scritta a lapide con un’attribuzione: “autore: De Predis”. Il museo del Bargello non possiede il catalogo di questa mostra, e così anche il Kunsthistorisches Institut di Firenze. Oggi il dipinto è conservato nei depositi del museo e non è stato esposto alla mostra per il centenario della donazione Carrand (1989). È coperto da una patina di sporco piuttosto pesante che ne offusca anche i colori già tenuti su toni piuttosto scuri; il suo autore è un modesto pittore milanese superficialmente attratto dallo sfumato leonardesco e dall’ideale di bellezza malinconico ed aggraziato con cui i seguaci meno dotati di Leonardo interpretano i modelli del maestro. La testa della Vergine (volto, capelli, uso del chiaroscuro) sembra molto vicina a quella della Madonna Litta di Giovanni Ambrogio De Predis oggi all’Ermitage di Leningrado: la qualità non elevata del nostro dipinto e la patina rendono difficile una sicura attribuzione, mantenendolo nell’ambito dei numerosi quadri per devozione privata eseguiti in quantità quasi “industriale”. Tuttavia la stretta vicinanza all’opera di De Predis ci consente di assegnarlo ad un pittore lombardo che ne segue lo stile: la datazione dovrebbe risalire all’inizio del XVI secolo, molto dopo la collaborazione di De Predis al polittico per il San Francesco Grande in Milano di cui faceva parte la leonardesca Vergine delle rocce (1483)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900130778
  • NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 2033
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • ISCRIZIONI nell'aureola della Madonna - AVE REGINA CELORUM - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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