Madonna in trono con Bambino e Santi

dipinto, post 1400 - ante 1410
Martino Di Bartolomeo Di Biagio (attribuito)
notizie dal 1389/ ante 1435

Dipinto a tempera su tavola cuspidata a fondo oro raffigurante la Madonna in trono col Bambino circondata da quattro Santi e due angeli. Un bordo puntinato e decorato a rilievo forma un arco a sesto acuto sulla composizione e più in alto un bordo che introduce alla parte cuspidata occupata dal Cristo in pietà. La cornice, che fa corpo con la tavola, è dorata e decorata a motivi vegetali stilizzati sulla cuspide

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Martino Di Bartolomeo Di Biagio (attribuito): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
  • INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavoletta faceva parte della collezione raccolta da Jean-Baptiste Carrand e da suo figlio Louis Claude, comprendente numerosi dipinti ed oggetti d’arte sacra che lo stesso Louis donò con atto del 28 settembre 1887 “à la ville de Florence pour etre placée et in stallée dans le Musée National du Bargello” (foglio sciolto nell’inventario SOLENNE, v.Bibliografia). Così fu alla sua morte, l’anno seguente, e la collezione venne subito catalogata; purtroppo per la grande maggioranza degli oggetti non è stato possibile risalire alla fonte dell’acquisto o seguirne la storia, e ciò vale anche per questo dipinto: si tratta di un altarolo per devozione privata con cornice intagliata nello stesso blocco della tavola, con un lavoro di qualità non alta, soprattutto nelle foglie della cuspide. La prima citazione è nell’inventario SOLENNE (1888), dove è descritto come “una Tavoletta a punta. Madonna col Bambino e vari Santi attorno. Secolo XIV”, discorso ripreso senza variazioni nel successivo inventario FERRI (1889); SUPINO (1898), seguito dalla CRUTTWELL (1908), pensa alla “scuola di Taddeo Gaddi”, e la stessa attribuzione si trova nelle schede dattiloscritte della collezione Carrand (anonime, ma tratte da SUPINO e riviste da Filippo ROSSI nel primo dopoguerra, quando era direttore del Bargello; com.or.del caposervizio del museo, Moscadelli). Il primo ad attribuire il dipinto a Martino di Bartolomeo è Frederick MASON PERKINS (1924), che lo cita quasi en passant tra le opere dell’artista che non si trovano a Siena; la sua proposta è accolta da tutta la critica successiva; Kurt WEIGELT, nella voce Martino di Bartolomeo del THIEME-BECKER (1930), lo elenca nel catalogo del pittore; BERENSON (1932, 1936 e 1963 c.) lo accetta nell’opera di Martino senza commenti; ROSSI (1938) ne propone una datazione alla prima metà del XV secolo, mentre la MARCUCCI (1965), che pubblica la foto del dipinto per la prima volta, lo considera eseguito nei primi anni del Quattrocento per i richiami a Taddeo di Bartolo, a Giovanni di Pietro da Napoli ed ad Antonio Veneziano, per quest’ultimo in misura minore; Everett FARY (1967) confronta la nostra tavoletta con una Madonna col Bambino nella collezione Gambier-Farry alle Courtaud Institute Gallereries (Oxford) che attribuisce a Martino, ricavandone gli stessi caratteri stilistici; nel suo catalogo della pittura fiorentina OFFNER (1969) cita il dipinto Carrand in nota come di Martino di Bartolomeo. Esposto alla mostra del Bargello per il centenario della donazione (1989), l’altarolo è stato più genericamente considerato opera di “ignoto artista fiorentino del sec.XIV”. Ci sono tuttavia alcuni motivi che lasciano pensare ad un’autografia di Martino: i volti dal tipico sorriso e dai tocchi di luce sui lobi, sul mento e sulle ciocche di capelli più vicini al viso, quasi un’aureola naturale, mentre i panneggi vengono lasciati cadere a pieghe sovrabbondanti dopo essere quasi scivolati sui corpi, sono caratteri costanti di questo pittore la cui opera, come aveva notato anche BERENSON (Homeless Paintings of the Renaissance, a c.di Hanna Kiel, s.l. (ma London) 1969, pag.30), è di qualità discontinua forse per l’abitudine di servirsi di molti aiuti; infatti dipinti come il polittico di Siena (Pinacoteca Nazionale) e le Storie di Santo Stefano (Frankfurt, Strudel Institut) non offrono che una vaga somiglianza con la tavoletta del Bargello per la dolcezza d’espressione delle figure ed una certa leziosità nell’atteggiamento, ma un gruppo di opere datate dal 1402 al 1408 ci persuade non solo dell’attribuzione a Martino, ma anche dell’esecuzione del nostro dipinto intorno a questi anni: sono la Madonna col Bambino e Santi del 1402, il polittico firmato e datato 1403, il Matrimonio mistico di Santa Caterina con donatore, datato 1404 (tutti a Pisa, Museo Nazionale di San Matteo) ed il trittico con i Santi Stefano, Maria Maddalena ed Antonio abate, in cui la firma e la data 1408 sono oggi quasi scomparse (Siena, Palazzo Pubblico); altre opere di Martino, come la Santa Orsola della Columbus Gallery of Fine Arts (Columbus, Ohio) e la Madonna col Bambino firmata e datata 1408 (Milano, collezione Bessi), mostrano molti punti di contatto con la tavola del Bargello pur essendo di qualità superiore. Martino di Bartolomeo, nato verso il 1365-70 e morto nel 1434-35, è documentato a Pisa nel 1396 ed a Cascina due anni dopo, dove affresca l’oratorio di San Giovanni; in questo periodo l’artista conosce l’opera di Antonio Veneziano, che aveva lavorato al camposanto di Pisa dal 1384 al 1386, e lavora spesso con Giovanni di Pietro da Napoli di cui serberà qualche ricordo anche dopo il ritorno a Siena, avvenuto nella primavera del 1405 e, forse, definitivo; qui, nel 1407-1408, è attivo con Spinello Aretino nel Palazzo Pubblico, ma l’influenza più profonda è senza dubbio quella di Taddeo di Bartolo (tanto che la citata Santa Orsola, per esempio, aveva ricevuto anche l’attribuzione a Taddeo). [Continua nelle Annotazioni]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900130766
  • NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 2011
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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