ritratto di don Carlos di Spagna

cammeo, 1550-1599
Jacopo Da Trezzo (notizie Seconda Metà Sec. Xvi)
notizie seconda metà sec. XVI

Due cammei in onice bianco polio, separati da una lamina d'argento e tenuti insieme da una cornice in oro a smalti. I soggetti dei cammei sono: 1) Busto armato di Filippo II con barba e baffi, in profilo a destra con ricca veste e manto annodato sulla spalla; 2) Busto giovanile di Don Carlos in profilo a sinistra, imberbe con ricca veste. La cornice è decorata con grottesche e animaletti in smalto champlevée a più colori

  • OGGETTO cammeo
  • MATERIA E TECNICA oro/ smaltatura
    ARGENTO
    onice/ intaglio/ incastonatura
  • ATTRIBUZIONI Jacopo Da Trezzo (notizie Seconda Metà Sec. Xvi): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo degli Argenti
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.za Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Migliarini (op. cit.) e il Puccini (op. cit.) ritengono entrambi i cammei opera di Iacopo da Trezzo, pur rilevando la minore accuratezza del ritratto di Don Carlos. Il Puccini loda in particolar modo l'esecuzione di Filippo II, per "la leggerezza e la maestria del tocco, per il facile andar dei panni, la morbidezza dei capelli e delle carni". Kris (op. cit.) attribuisce anche lui il busto di Filippo II a Iacopo da Trezzo e lo confronta con il cammeo simile a Windsor, da lui riprodotto nella fig. 324. In effetti confrontando il cammeo riproducente Filippo II con la medaglia eseguita da Iacopo da Trezzo, la somiglianza è assai vicina (G. Habich, Die Medaglien der Italienischen Reinassance, Berlino 1922-23, p. 134, 135, tav. XCIII, n. 1 e 5). Riteniamo, invece, che il cammeo di Don Carlos, sia di una mano diversa, sconosciuta, meno incisiva dell'altro ritratto. La rappresentazione del giovane principe si basa su una medaglia di Pompeo Leoni, riprodotta da G. Habich (op. cit., tav. XCIII). Iacopo da Trezzo, lavorò per Filippo II durante gli anni 1579-89, e Pompeo Leoni fu uno dei principali scultori italiani alla corte spagnola. La cornice è senza dubbio coeva ai cammei. La decorazione si ispira allo stile della seconda scuola di Fontaimbleau, diffuso in tutta l'Europa tramite le opere e stampe di artisti come il Ducerceau e il Delaune. L'oggetto viene menzionato per la prima volta nei documenti fiorentini nell'inventario del tesoro del 1771 (p. 374): inviato alla galleria del Granduca Pietro Leopoldo, venne posto nello stipo, l'8 ottobre 1782. Nel 1786, secondo l'inventario del Pelli, il pezzo risulta collocato nella principale raccolta granducale, esposta nello "Stanzino di Madama" nella Galleria degli Uffizi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900129669A
  • NUMERO D'INVENTARIO Gemme 127
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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