ritratto del Cardinale Guido Bentivoglio
dipinto,
1622-1623
Van Dyck Antonie (1599/ 1641)
1599/ 1641
n.p
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 195 cm
Larghezza: 147 cm
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ATTRIBUZIONI
Van Dyck Antonie (1599/ 1641)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Palatina e Appartamenti Reali
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dipinto nel 1622 o nel 1623, per il Cardinale Bentivoglio a Roma, donato a Ferdinando II de' Medici nel 1653 da un Bentivoglio; ASF, Guardaroba Medi cea 585, Inventario a capi 1640-166, c.408v; 1652, n. 376 "un quadro in te la dipintovi intere al naturale il Cardinale Bentivoglio a sedere con recc etto, di mano di Vandich, con cornici di legno tinte di nero filettate di oro alto br.4 largo br.3, con cortile di taffettà rosso, da s.a.s. donatol i l'Illustrissimo Sig.r Bentivoglio Nunzio ne 24 di Gennaio quad.o; BN 163 n. 1". L'intenzione di esporre il quadro della tribuna è precisata a c.4 09: "un quadro in tela dipintovi intere al naturale, il Cardinale Bentivog lio……, a Gio. Bianchi per tener nella tribuna di galleria nel 24 gennaio: BN 163 n. 1/221" (questi documenti mi sono stati gentilmente segnalati da Alessandro Cecchi). Ricordiamo che a Firenze nel Seicento sussiste ancora lo stile fiorentino o dell'Annunziata. E' a Firenze nel 1653, offerto al G randuca Ferdinando II da Monsignor Bentivoglio. Citato da G.P. Bollori, 16 72, p. 309: "in Fiorenza nel Palazzo del Granduca". Nel 1669 Antonio Franc hi ricevette la commissione di eseguire una copia del ritratto. Posto nell a tribuna degli Uffizi (cfr.inv.1687; ASF, Guardaroba 932, c.145v) e poi a Palazzo Pitti nell'alcova dell'appartamento del Principe Ferdinando (inv 1761; ASF, Guardaroba 94 app.). Tolto dai francesi nel marzo o nell'aprile del 1799 ed inviato a Parigi, fu danneggiato durante il trasporto, ritorn ò nel 1814 (cfr. ASGF, filza XL, 1816, n. 48:( …) cassa n. 4, un quadro in tela dipintovi da Van Dick il ritratto del Cardinale Bentivoglio, ha molt o sofferto in diversi luoghi e particolarmente nelle mani (…). Guido Benti voglio (1577- 1644), appartenente ad una nobile famiglia di Ferrara, compi e i suoi studi prima a Ferrara , poi a Padova. Abbracciò la vita ecclesias tica, e divenne cameriere segreto di Clemente VII. Nel 1607 fu inviato da Paolo V come nunzio apostolico a Bruxelles, funzione che conserva fino al 1615; fu poi nuovamente a Parigi dal 1618 al 1621. Divenuto cardinale nel 1621 occupò il palazzo costruito qualche anno prima da Scipione Borghese s ul Quirinale, oggi Palazzo Pallavicini- Rospigliosi. Ritenuto "l'ornamento ed il decoro del sacro collegio". Bentivoglio ebbe un ruolo importante so tto i pontificati di Gregorio XV e di Urbano VIII. Morì durante il conclav e della morte di quest'ultimo. È autore della famosa Storia delle guerre d i Fiandre. Non stupisce che il giovane Van Dick di passaggio a Roma abbia trovato nel Bentivoglio un protettore di vaglia. Il Bellori, che fu il pri mo a descrivere il ritratto del cardinale, ne parla in questi termini:" te nendo nondimeno Antonio all'animo suo rivolto a Roma, vi si trasferì, e fu trattenuto in corte dal cardinale Bentivoglio amorevole della nazione fia mminga, per essere egli dimorato in fiandra, e per avere scritto da quella storia, che vive e immortale. Espresse Antonio e il cardinale a sedere co n la lettera nelle mani, e quasi l'abbia letta si volge, e portò sulla tel a la similitudine del volto e lo spirito di quel signore, il qual ritratto oggi si trova in Fiorenza nel palazzo del granduca. Dipinse per lo medesi mo cardinale a un crocifisso sopra una tela di quattro palmi con alla test a elevata e spirante". Bellori descrive soltanto il viaggio di pittore a R oma, mentre il biografo anonimo della fine del secolo XVIII che si servì p er questo periodo della corrispondenza tra i fratelli de Wael e Lucas Van Uffel (E. Larsen, 1975, p.57) ne descrive due, in primo nel 1622, il secon do nel 1623. In occasione di questo secondo viaggio, il biografo colloca i l ritratto del Bentivoglio, il quale annota:" di tutti i ritratti eseguiti dal Van Dick a Roma, quello del cardinale Bentivoglio..." il più bello, n on ha fatto altro dopo che lo possa superare. Tutta Roma accorse a vedere questa meraviglia dell'arte, tutti volevano essere dipinti dalla mano del nostro artista. Ma la data 1623 proposta dal biografo anonimo potrebbe ess ere stata presa dall'iscrizione sull'incisione di Jean Morin, il quale pre cisa: "Ant. van Dick pinxit anno 1623". Le due date 1622 e 1623 sono state proposte dalla critica, con una preferenza per la seconda. Il ritratto è stato sempre riconosciuto come uno dei capolavori dell'artista. Va anche r icordato il giudizio di Joshua Reynolds, uno dei pittori che ha inteso meg lio l'opera di van Dick: "poiché van Dick si trovava obbligato a servirsi del colore cremisi per questo ritratto famoso, ha collocato nel fondo un p anneggio dello stesso colore e ha ripreso il bianco per una lettera poggia ta sulla tavola e per il mazzo di fiori che ha voluto introdurre per crear e lo stesso effetto sulla tavola". È il migliore giudizio estetico che sia stato dato sul quadro per quanto riguarda i trapassi di colore. ..continu a nel campo Annotazioni
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900129521
- NUMERO D'INVENTARIO Palatina 82
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI su una lettera nella tavola di sinistra - A mon cousin le Card.al/ Bentivoglio comprotecteur/ de mes affairs/ en cou r de Rome - corsivo - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0