croce d'altare,
Piede polilobato coperto da un fitto intreccio a traforo di racemi vegetali e animali (uccelli e leoni) a fusione piena, con castoni di pietre dure; nodo a sfera schiacciata con quattro pietre incastonate; su due bracci laterali che si dipartono dal nodo, figure dei dolenti a fusione; croce a traverse piatte profilate da puntinatura con terminazioni quadrilobe, ciascuna con gocce con castone in pietra dura; sulla parte anteriore nel quadrilobo inferiore è applicata una pietra, negli altri sono presenti tre angeli a fusione piena; sulla parte tergale, alle terminazioni dei bracci sono applicate placchette con i quattro evangelisti incisi, e al punto di incontro dei bracci è incastonato un cristallo di rocca
- OGGETTO croce d'altare
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MATERIA E TECNICA
argento/ fusione/ sbalzo/ doratura
- AMBITO CULTURALE Bottega Tedesca
- LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce viene citata negli inventari antichi del Tesoro della Cattedrale, sempre come croce di S. Atto. Già il Beani si chiedeva il motivo di tale denominazione, dal momento che la croce non risale come esecuzione al tempo del Vescovo Atto, ossia al XII secolo, né risulta citata tra gli oggetti che accompagnavano il vescovo nelle antiche sepolture. Come il calice omonimo è probabile che essa sia stata utilizzata in occasione delle celebrazioni della traslazione del corpo del Santo dalla sepoltura nella chiesa di San Giovanni in Corte a quella della cattedrale nel 1337. In omaggio a questa tradizione essa, insieme al calice, fu collocata effettivamente nell'urna di Sant'Atto poco prima del 1702 per esserne tolta e riposta nel Tesoro della Cattedrale nel 1840 (Beani 1901). Il Beani ricorda che in un inventario del 1401 è descritta una croce d.altare con piedistallo di metallo dorato "con tre uccellini rilevati" proveniente da Fagna, ma dubita che possa identificarsi con la presente. Il pregevole oggetto citato dal Tigri come opera del XII secolo, fu esposto alla mostra del 1899 e illustrata nel catalogo. Il Marchini, nel 1966, ha giudicato la croce lavoro rispecchiante in pieno una cultura nordica, germanica, quale vigeva nel settimo e ottavo decennio del XIII secolo, penetrata in Italia attraverso Venezia. All'opinione di Marchini, secondo il compilatore della presente scheda da credito anche il ricordo della scultura di Nicolas de Verdun, espresso nel piede della croce pistoiese: l'intreccio di vegetali ed animali fantastici è simile a quello manifestato nel grande candelabro eseguito dallo scultore tedesco per il Duomo di Milano
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900123362-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2002
2006
- ISCRIZIONI piede - HAEC XTI SERVAT IMAGO REPERT(A) FUIT CUM CORPORE D(...) ATHONIS EPISCOP(...) PISTOR(...) DUM IDEM RECOGNITUM FUIT D(...) XXX JULII 1840 - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0