reliquiario monumentale di Salvei Romolo di Sennuccio, Baglioni Filippo di Andrea, Braccini Andrea di Pietro (sec. XIV)

reliquiario monumentale,

Base poligonale di tipo architettonico con arcatelle cieche e torrette con coperture coniche; fusto decorato in basso da traforo a nido d'ape con soprastanti figure di animali accosciati sorreggenti mensole; su di esse poggia un nodo a struttura architettonica poligonale articolata in nicchie, archi rampanti, timpani, pinnacoli con statuette di santi; terminazione architettonica con soprastante angelo a mezzo busto con le ali aperte recante tra le mani una teca ottagonale in cristallo

  • OGGETTO reliquiario monumentale
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ doratura/ fusione
    cristallo/ molatura
  • ATTRIBUZIONI Salvei Romolo Di Sennuccio (notizie 1379): ideatore
    Baglioni Filippo Di Andrea (notizie 1379): esecutore
    Braccini Andrea Di Pietro (notizie Dal 1378/ 1391)
  • LOCALIZZAZIONE Pistoia (PT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reliquiario è citato dal Tigri con una errata lettura della data incisa sulla base, intesa come 1329 anziché 1379. All'esposizione del 1899 fu presentato con l'esatta interpretazione della data e con l'attribuzione, desunta dall'iscrizione, a Romolo Salvei di Firenze. Fu probabilmente anche esposto alla mostra sugli arredi sacri della cattedrale tenutasi nel 1955, anche se non è ricordato nell'articolo del Ferrali che la recensisce. Una trattazione estesa del reliquiario la si deve al Beani, che trascrisse per primo l'iscrizione presente sulla base, dalla quale si ricavano i nomi degli operai di San Jacopo committenti dell'opera, la data e il nome dell'orafo, o almeno di uno degli orafi che vi lavorò, il fiorentino Romolo Salvei. In origine il reliquiario conteneva una reliquia della Santa Croce, ottenuta dalla città di Pistoia nel 1357, che vi fu tolta nel 1643. Successivamente, ma in epoca imprecisata vi fu collocata la reliquia della Vergine. I documenti citano per questo lavoro gli orafi Romolo di Sennuccio Salvei, Andrea di Pietro Braccini e Filippo di Andrea di Piccino Baglioni: Bacci e Chiti ritengono che Romolo Salvei, orafo fiorentino, fu probabilmente l'ideatore del reliquiario, e non escludono che l'esecuzione sia stata portata a termine solo dai due orafi pistoiesi, Andrea Braccini e Filippo Baglioni. Il Marchini giudica il manufatto opera di fondamentale importanza che indica come a Firenze fossero penetrate forme evolutissime del gotico d'oltralpe, già negli ultimi decenni del Trecento, che furono fondamentali anche nella formazione del Ghiberti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900123360
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI sotto il piede - ROMBOLUS SALVEI DE FLORENTIA ME FECIT: HOC OPUS FIERI FECIT ANNO 1379 EXTENTIBUS OPERARI OPERE SANCTI JACOPI CONNO BARTOLOMEI DONDORI, SER ANTONIO PUCCETTI TOMMASUS BARTOLOMEI DE ASTENSIBUS NERIUS JACOPI FIERAVANTI - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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