reliquiario a teca - a urna - botteghe granducali fiorentine (sec. XVII)

reliquiario a teca a urna, ca 1630 - ca 1630

Reliquiario a forma di urna in legno di ebano con decorazioni applicate in argento sbalzato e cesellato e metallo dorato. Sul coperchio è un coronamento sagomato con riccioli laterali su cui sono tre angiolini, quello centrale stante e i due laterali inginocchiati, con le braccia protese verso di lui. Nella parte inferiore sono festoni di frutta e foglie collegati tra loro ai quattro angoli e al centro dei lati lunghi da testine di cherubino alate. Vicino ai festoni sono piccole api e sui lati brevi, nella parte superiore, due soli. Le quattro facce laterali della parte centrale dell'urna sono interrotte da sei aperture rettangolari coperte da vetro, con cornice modanata, da cui si vedono le diverse reliquie. Intorno sono riccioli e motivi a voluta. Sui quattro spigoli teste di cherubino alate con mensola sottostante da cui pende un festone di frutta. Un gradino forma la base, ornata sui lati da riccioli, motivi vari e a grottesca; ai quattro angoli, di raccordo tra il gradino e la parte centrale sono quattro arpie

  • OGGETTO reliquiario a teca a urna
  • MATERIA E TECNICA argento/ fusione/ laminazione/ sbalzo/ cesellatura
    rame/ sbalzo/ doratura
    legno di ebano/ intaglio
  • AMBITO CULTURALE Botteghe Granducali Fiorentine
  • LOCALIZZAZIONE San Casciano in Val di Pesa (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Notevole prodotto delle botteghe granducali fiorentine, probabilmente proveniente dall'arredo mediceo in S. Lorenzo, donato dal Granduca Pietro Leopoldo fra il 1780-1790 ed è databile al 1630 ca. La decorazione riprende infatti motivi tipici della manifattura di Augusta dell'inizio del XVII secolo ( motivi della base, accostamento di argento al legno nero), ma la tipologia delle figure e dei festoni indicano l'origine fiorentina, con riferimenti al tardo manierismo del Giambologna (si può confrontare con il reliquiario del Santo Legno al Museo degli Argenti, pubblicato in C. Aschengreen Piacenti, il "Museo degli Argenti", 1967). Un'aggiunta della fine del secolo sembranogli angiolini di coronamento, che mostrano richiami ala scultura del Soldani. Le ceralacche di convalida della reliquia appartengono all'arcivescovo fiorentino Antonio Martini, in carica dal 1781 al 1809, furono apposte probabilmente al momento della donazione da parte del Granduca Pietro Leopoldo, che abdicò a favore del figlio nel 1790
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900121046
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI cartiglio della reliquia in alto - S. STEFANI - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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