elica spezzata

monumento funebre, 1925 - 1925

Il monumento è delimitato alla base da liste di marmo grigio e si compone di un sarcofago marmoreo e di una stele che è decorata da un'elica spezzata con rami di alloro, quercia e palma. Sul retro della stele, una corona di alloro e quercia in bronzo. A destra del sarcofago un portafiori in ferro decorato alla base da rose

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
    bronzo/ fusione
    FERRO
  • ATTRIBUZIONI Fantappié Enrico Dante (1869/ 1951): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La tomba rileva, nell'iconografia e nella complessità monumentale dell'architettura, un'enfasi celebrativa, riflesso dell'immagine aristocratica ed eroica della famiglia Ceccherini, che si distinse per le prodezze in guerra fin dal tardo Ottocento. All'esecuzione del monumento parteciparono in tempi diversi artisti fiorentini assai affermati. La struttura architettonica si deve ad Enrico Fantappiè, architetto responsabile del cimitero a partire dal 1911, che si distinse a Firenze in alcune interessanti realizzazioni di stile liberty (fra queste la fastosa Villa Targioni a Calenzano) nelle quali esaspera, con palesi aspirazioni sontuarie, un repertorio decorativo di origine viennese. Il rilievo centrale che raffigura Venanzio Ceccherini, è firmato dallo scultore Giovanni Giovanetti artista ben noto a Firenze, spesso chiamato a realizzare opere sepolcrali già allo scadere dell'800 e autore di importanti cicli scultorei (facciata del Duomo, Hotel Savoia, Padiglioni per l'esposizione di Belle Arti del 1896) e che sappiamo attivo anche in Germania e Russia. Il ritratto di Sante Ceccherini fu invece eseguito in data posteriore (1933) da Luigi Luparini. Il Luparini partecipò fin dallo scadere del primo decennio del secolo a numerose esposizioni, talora anche come pittore, mostrandosi sempre come artista aggiornato (in scultura si accosta alle eleganze cifrate di Arturo Maraini); di lui Mario Moschi curò la mostra postuma a Firenze. Il rilievo più tardo (1952) è quello che ritrae Ottavia Biondi Ceccherini, opera di Mario Moschi. Il Moschi, che si formò prima a Firenze presso il Trentacoste e poi in Francia soggiornandovi dal 1918 al 1923, è a partire dagli anni Venti fra gli scultori fiorentini più apprezzati
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900120916-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI Sulla fronte della stele in alto a sinistra - A BOBY / IL COMANDANTE / VENANZIO CECCHERINI / CHE TROVO' TRAGICA GLORIOSA FINE NEL / COMPIMENTO DEL SUO ALTO DOVERE / NACQUE A FIRENZE IL 10 GIUGNO 1893 / MORI' A ORBETELLO IL 28 LUGLIO 1924 / DURANTE LA GUERRA FU DECORATO / SETTE VOLTE AL VALOR MILITARE / I GENITORI E LA SORELLA ANGOSCIATISSIMI - lettere capitali -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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